L’Aquila. All’ombra delle 99 cannelle, all’Aquila, per la prima volta in Abruzzo, le Università di L’Aquila e Teramo, medici chirurghi e veterinari hanno stretto un’alleanza per creare un fronte comune contro le malattie trasmesse agli animali da zanzare, zecche e altri insetti che possono essere veicolate all’uomo e infettarlo.
Come attivarsi, con quali mezzi, criteri e professionalità, nell’eventualità di patologie gravi come la leishmaniosi (oggi molto diffuse nel bacino del mediterraneo ma attualmente rare in Abruzzo) che si manifestano in forme diverse, anche letali? E’ la domanda di fronte alla quale il meeting formativo ‘Aspetti di sanità pubblica nelle antropozoonosi’, svoltosi ieri all’Aquila, nella sala convegni dell’Ordine dei medici, in via Gronchi, non si è limitato a dare risposte generiche ma ha messo insieme una sinergia tra medici chirurghi, veterinari, specialisti di malattie infettive, centri trasfusionali, entomologi (studiosi di insetti), medici dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo.
L’iniziativa, promossa da Massimo Ciuffetelli, direttore dell’unità operativa dipartimentale di veterinaria di L’Aquila, che ha riempito ben oltre le 50 presenze previste la sala conferenze di via Gronchi, è riuscita a cementare le varie professionalità che ci sono in Abruzzo e in Italia, coinvolgendo veterinari di regioni come l’Emilia Romagna.
Regione, quest’ultima, dove i casi di antropozoonosi (le malattie diffuse da insetti-parassiti all’animale e all’uomo) sono un fenomeno che induce a tenere molto alta la guardia, visto il mutare del clima e la conseguente diffusione in seguito allo spostamento da un posto all’altro non solo dei vettori (insetti) ma ovviamente anche di animali e persone.
“In Abruzzo”, dichiara Ciuffetelli, “non c’è allarme perché le patologie di cui si parla sono rare e tali da non destare preoccupazione ma, nell’eventualità che un giorno possano manifestarsi in modo ampio, è necessario predisporre per tempo una efficace azione di contrasto. Con questo confronto, il primo in regione, sono state poste concrete premesse perché il ruolo del veterinario vada oltre i confini professionali abituali di ‘medico degli animali’ e si estenda su un orizzonte più ampio, quello della sanità pubblica.
La strategia di carattere preventivo, delineata ieri sia pure in forma embrionale, ha indicato una strada che sarà in futuro definita e ulteriormente elaborata”.
Sono intervenuti, tra gli altri,. Claudio Venturelli entomologo della Asl di Cesena, prof. Donato Traversa, facoltà veterinaria di Teramo, Daria Di Sabatino e Ilaria Pascucci dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo e, per la Asl di L’Aquila, i medici Giuliana Battagin e Alessandro Grimaldi, direttore del reparto di malattie infettive del San Salvatore, oltre ai medici Katia Ragone e Luigi Dell’Orso, quest’ultimo direttore del centro trasfusionale della Asl.
Nell’organizzazione dei lavori, il promotore del convegno formativo, Ciuffetelli, è stato affiancato dalla collega Edvige Di Renzo mentre la parte amministrativa è stata curata da Monica De Meo.