L’Aquila. E’ entrato nel vivo il 39° Congresso Nazionale della SITO ( Società Italiana Trapianti d’Organo ), inaugurato ieri sera all’Auditorium del Parco, alla presenza delle Istituzioni locali e regionali.
Oltre quattrocentocinquanta i medici trapiantisti, arrivati all’Aquila da tutta Italia per seguire un serrato programma di approfondimento in tutti i campi che ruotano attorno all’attività trapiantologica.
“Un’attività – ha dichiarato il Presidente del Congresso, Prof. Antonio Famulari – che, nelle sue diverse aree di azione, si è ormai consolidata nel panorama sanitario nazionale e internazionale, capace di rispondere in maniera adeguata alle problematiche terapeutiche di migliaia di pazienti per migliorarne la qualità di vita o anche l’aspettativa, quando non vi sia altra opzione di sopravvivenza.
Attività, caratterizzata da una multidisciplinarietà di professionalità collocate in centri universitari e ospedalieri fra i più prestigiosi del Paese. Professionalità che si muovono in settori di medicina e chirurgia, un tempo distanti fra loro e oggi in una rete, che ne costituisce l’elemento essenziale e i cui risultati in termini di qualità sono assolutamente competitivi a livello internazionale.
Peculiarità di questo “mestiere” – ha aggiunto il Prof. Famulari – è il ruolo del donatore di organi e tessuti. Secondo un assioma che recita “Senza donatori non ci sono trapianti”, il donatore ha un’importanza basilare che si interpone di necessità nel binomio medico-paziente divenendone un elemento indispensabile. E qui entra in gioco la cultura della donazione che coinvolge tante sensibilità ed emozioni ma che, se diffusa in maniera corretta ed efficace, può offrire sicurezza e trasparenza, eliminare dubbi e riserve e stimolare la generosità dell’animo umano.
La storia dei trapianti ha avuto uno sviluppo rapidissimo, – ha concluso il Presidente del congresso – costellato dal raggiungimento di traguardi sempre più impegnativi e complessi, risultato delle sinergie scientifiche e tecnologiche di uomini che, col loro contributo, hanno ricoperto un ruolo fondamentale nella realizzazione piena di questa sfida. Il progresso è di chi è in grado di immaginare il futuro.”
All’inaugurazione del Congresso erano presenti: Monsignor Giuseppe Molinari, Arcivescovo Emerito dell’Aquila; il Dott. Angelo Muraglia, Direttore del Dipartimento Regionale Welfare e Sanità; il Dott. Massimo Cialente, Sindaco dell’Aquila; la Proff.ssa Paola Inverardi, Rettrice dell’Università degli Studi dell’Aquila; il Prof. Eugenio Gaudio, Rettore della Sapienza Università di Roma; il Prof. Edoardo Alesse, Direttore del Dipartimento DISCAB dell’Università degli Studi dell’Aquila; il Dott. Giancarlo Silveri, Direttore dell’ASL 1 Avezzano, Sulmona, L’Aquila.
Sono inoltre intervenuti, oltre al Prof. Antonio Famulari, il Prof. Giorgio Metta dell’Istituto Italiano di Tecnologia, con una lettura su “Robotica Autonoma e Intelligenza Artificiale”; il Prof. Alessandro Nanni Costa, Direttore Centro Nazionale Trapianti ed il Prof. Franco Citterio, Presidente Società Italiana Trapianti d’Organo.
L’attività trapiantistica all’Aquila e in Abruzzo
In Abruzzo, la rete trapiantologica è basata su un Centro di Coordinamento regionale, collegato all’Assessorato alla Sanità della regione Abruzzo e al Centro Nazionale Trapianti, sotto l’egida del Ministero della Salute, e si avvale della collaborazione di tutte le divisioni di Terapia Intensiva e Rianimazione della regione, che, col contributo dei coordinatori locali degli ospedali, provvedono al reperimento e all’ identificazione dei donatori, i cui organi e tessuti, una volta disponibili, vengono identificati per le loro caratteristiche immunogenetiche dal Centro di Tipizzazione Tissutale.
Successivamente, utilizzando un network regionale, interregionale o nazionale, gli organi e i tessuti procurati vengono utilizzati nei Centri Trapianto di pertinenza. All’Aquila, oltre agli organismi citati, risiedono la Banca degli Occhi, che gestisce il trapianto di cornea, e il Centro Trapianti di Rene, da donatore vivente e deceduto, che si sta avvicinando all’obiettivo dei 500 trapianti renali e che, a breve, avrà una nuova collocazione nell’edificio Delta chirurgico, una sede eccellente completamente messa a punto dopo il terremoto. A Chieti è presente il Centro di trapianto cardiaco e assistenza ventricolare meccanica. A Pescara, svolgono ormai da molti anni una proficua attività il Centro per il Trapianto di Midollo Osseo e la Banca Cordonale. L’accesso al trapianto epatico per i pazienti abruzzesi che ne avessero necessità è garantito da una convenzione regionale col Policlinico Agostino Gemelli di Roma. È presente in regione una proficua e intensa attività di procurement di tessuti, come la cornea o le epifisi femorali, che ha l’obiettivo di soddisfare le richieste regionali di tali tessuti in modo da raggiungere l’autosufficienza.