Preturo. La clinica privata Villa Letizia di Preturo ha applicato un provvedimento disciplinare a tutto il personale ausiliario di Villa Dorotea.
Il motivo è il danneggiamento dei miscelatori dei bagni di degenza del centro di riabilitazione.
Ai dipendenti è stata applicata una sanzione pecuniaria pari a 4 mila e 700 euro complessivi, divisi in quote da circa 60 euro, che saranno detratte mensilmente dalla busta paga.
Nonostante il sindacato abbia richiesto un incontro chiarificatore per valutare l’effettiva responsabilità di tutto il personale ausiliario, la proprietà della casa di cura ha ritenuto di dover procedere applicando la sanzione già dal mese di febbraio.
“In data 14 gennaio 2010” è scritto nella lettera inviata alla Cisl sanità privata da Villa Letizia “abbiamo aperto un provvedimento disciplinare con il quale si riscontrava che tutti i miscelatori dei bagni di degenza del centro di riabilitazione Villa Dorotea erano danneggiati per l’uso improprio dei prodotti usati. Il 25 gennaio scorso abbiamo avuto un incontro con il personale ausiliario alla presenza dei rappresentanti sindacali, dove ognuna delle parti è rimasta sulle proprie posizioni. Non vi è stata una giustificazione tale da non dover applicare la sanzione come risarcimento del danno subito, pari a 4mila e 700 euro, per la sostituzione di tutti i miscelatori”.
La casa di cura ha motivato la sanzione con l’applicazione dell’art.41 del Contratto nazionale delle case di cura private-personale non medico.
La Cisl chiede l’immediata revoca del provvedimento adottato dalla proprietà di Villa Letizia “in quanto non sono state seguite le normali procedure previste dal contratto collettivo; non è stato individuato l’autore del danno, potrebbe trattarsi anche di persona diversa dai dipendenti in servizio; la responsabilità di quanto accaduto non può essere, in alcun modo, collettiva”.
In assenza di un nuovo atto della clinica, teso a restituire ai lavoratori le somme indebitamente trattenute sulla busta paga, la Cisl provvederà a segnalare quanto accaduto al Giudice del lavoro e agli organi di competenza.
Marina Serra