L’Aquila. Gianfranco Fini all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università de L’Aquila. Il presidente della Camera è intervenuto alla cerimonia con un discorso che ha toccato il tema della ricostruzione del capoluogo abruzzese, passando anche per l’inchiesta degli appalti del G8.
“La capacità di un Paese di dimostrarsi realmente avanzato ed efficiente” ha affermato Fini a riguardo “si misura anche con la capacità di realizzare le opere in tempi rapidi e sempre nel supremo rispetto della legge. In uno Stato di diritto le procedure non possono essere considerate come degli inutili orpelli da derogare sin troppo facilmente. Chi gestisce risorse pubbliche deve sempre ricordarsi che agisce in nome e per conto della comunità”.
Il presidente della Camera ha poi invitato le autorità competenti a rafforzare i servizi e le infrastrutture in modo che i nuovi insediamenti de L’Aquila possano pian piano diventare tutt’uno con il centro storico. La speranza di Fini è che proprio il centro de L’Aquila mantenga inalterate le proprie attrattive e la capacità di aggregazione sociale e culturale.
“Il recupero dell’antico centro storico” ha proseguito “potrà essere solo il frutto di un lavoro estremamente lungo e complesso, un lavoro per il quale si dovrà far ricorso sia alla capacità scientifica e alla maestria artigianale dei nostri restauratori, sia a soluzioni tecnologiche innovative che permettano di ridurre i tempi e di procedere nella maniera meno invasiva possibile al consolidamento e alla riabilitazione degli edifici. Ricostruire fedelmente il centro de L’Aquila è una sfida notevolissima per l’ingegno e l’intelligenza italiana ed è un debito che abbiamo con la fiorente storia di vita cittadina che caratterizza tutto il nostro Paese“.
La sfida, secondo il presidente, sarà anche quella di vigilare successivamente sulla qualità dei materiali impiegati, sulla realizzazione idonea delle opere e sui livelli costanti di manutenzione.