Castel di Sangro, raccolta tartufi per i soli residenti: i pro e i contro

Castel di Sangro. La recente delibera dell’Amministrazione Comunale di Castel di Sangro, che limita ai soli residenti l’accesso quindi la raccolta dei tartufi  in alcune aree particolarmente pregiate ricadenti nel territorio comunale, ha innescato accese polemiche e una dura contestazione da parte dell’Associazione “Micologica Tartufai Abruzzesi” con sede a Perano e presieduta da Gabriele Caporale, il quale chiede l’immediato ritiro della delibera sangrina.

Sulla vicenda e in difesa del provvedimento adottato dall’Amministrazione Comunale di Castel di Sangro, interviene l’Associazione Sulla Buona Strada, nota per il suo impegno per la divulgazione di regole relative al codice della strada, della legalità e in difesa dell’ambiente. Pierluigi Monaco e Domenico Caruso, rispettivamente vicepresidente e segretario del dinamico sodalizio abruzzese, ritengono “giusta e sensata la decisione presa dall’amministrazione comunale di Castel di Sangro , finalizzata a tutelare e difendere un territorio soggetto a continue invasioni spesso prive di regole e rispetto per l’ambiente, che mettono a serio rischio una biodiversità caratterizzata da rare proprietà organolettiche in grado di ‘donare’ un prodotto pregiato quale il tartufo, che sempre di più costituisce una vera e propria risorsa economica e occupazionale del territorio e per questo va tutelato e salvaguardato”.

“Un associazione che ha a cuore la difesa del tartufo e dell’ambiente – commenta Monaco Pierluigi – non può non condividere una scelta giusta come quella del Comune di Castel di Sangro; una scelta che a nostro avviso dovrebbe essere condivisa e posta in essere da altri comuni confinanti, e che dovrebbe costituire un primo passo verso la creazione di un consorzio o un’associazione intercomunale in grado di valorizzare il prodotto, facendolo riconoscere come prodotto pregiato a livello internazionale. Sul nostro territorio è presente una scuola di alta cucina, inserita nei migliori ambienti eno-gastronomici del mondo che potrebbe fare molto in tal senso. Vi è inoltre un grande progetto che l’istituto scolastico Alberghiero di Roccaraso sta portando avanti ed ha messo a disposizione di tutte le amministrazioni comunali del territorio, indistintamente”.

“Molte associazioni – aggiungono Monaco e Caruso – ci sembra di capire intervengono solo in difesa di alcuni tartufai, e non parliamo sicuramente di quelli dell’alto sangro, infatti non sono mai intervenute in difesa del territorio sul quale si pratica la ricerca del tartufo. Mai nessuno è intervenuto sulle regole da rispettare, invitando i tartufai a farlo. Nei periodi di raccolta si assiste ad una vera e propria invasione del territorio, un invasione che spesso e tutt’altro che pacifica. Queste situazioni probabilmente non le vive il territorio che ospita la sede delle Associazioni che si oppongono al provvedimento adottato dal Comune di Castel di Sangro. Diciamocela tutta, l’interesse e l’animosità di molti cercatori di tartufi non è frutto di disinteressata passione, ma spesso nasconde interessi diversi, interessi che specialmente in questo periodo di crisi, fanno passare in secondo piano sia il rispetto delle regole sia quello del territorio. La nostra Associazione condivide la decisione del Comune di Castel di Sangro e si mette a disposizione sin da ora, per ogni eventuale sensibilizzazione della cittadinanza o iniziativa da intraprendere”

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