L’Aquila. Firmati i primi decreti per la ricostruzione de L’Aquila. I due provvedimenti sono stati, infatti, presentati questa mattina dal commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi, alla presenza del sindaco del capoluogo abruzzese, Massimo Cialente. Si tratta in sostanza dell’istituzione della struttura di gestione dell’emergenza e della struttura tecnica di missione.
La prima sarà composta da cinque aree istituzionali e da una struttura di supporto. Il personale proverrà dalla Regione Abruzzo, dal Comune de L’Aquila e dalla Protezione Civile.
All’interno della Sge sono state, infatti, individuate alcune aree basilari: tecnica, infrastrutture, volontariato, comunicazione e amministrativo-contabile.
Per quanto riguarda, invece, la struttura tecnica di missione, il decreto stabilisce che sarà composta da 30 unità massime di personale. La metà proverrà dalle pubbliche amministrazioni, la restante, invece, da un avviso pubblico.
Per evitare che l’eccessivo numero di incarichi rallenti la cosiddetta “ricostruzione leggera”, Chiodi ha spiegato che sarebbe in cantiere una norma che stabilisca alcuni limiti per ogni impresa ed ogni professionista. L’idea di porre dei tetti sembra essere rafforzata anche dai dati emersi da alcune stime in fatto di interventi. Sembra, infatti, che siano oltre 10mila i lavori da avviare soltanto a L’Aquila per il recupero delle strutture danneggiate dal sisma e classificate B e C.
Il provvedimento prevede che alcune squadre di tecnici provvedano alla verifica degli edifici interessati. Soltanto in presenza di corrispondenza tra perizie e danni effettivi sarà possibile dare avvio ai lavori. La norma obbliga a dare il via dopo sette giorni dalla definitiva autorizzazione e a concludere gli interventi entro e non oltre i sei o sette mesi.
Molto soddisfatto dei decreti, durante la conferenza stampa Massimo Cialente si è dichiarato ottimista su quanto sarà fatto a L’Aquila e nei comuni del cratere.