Grandi rischi L’Aquila: Protezione Civile richiede soldi alle famiglie delle vittime

L’Aquila. La Protezione Civile ha chiesto ai famigliari delle vittime del sisma del 2009 all’Aquila la restituzione dei soldi delle provvisionali da 7,8 milioni di euro.

 

Somme decise dal giudice dopo la condanna in primo grado dei sette componenti della Commissione Grandi Rischi, poi quasi tutti assolti in appello fatta eccezione per l’allora vicecapo della Protezione Civile, Bernardo De Bernardinis. Nell’atto di messa in mora e intimazione di pagamento si chiede di provvedere entro 30 giorni.

Gabrielli (capo dipartimento Protezione Civile) chiarisce: ‘Ho esercitato il mio dovere da funzionario dello Stato’

“Dovremmo essere tutti più onesti nel prendere visione delle cose: mettendo in disparte ogni considerazione sul dolore e le sofferenze delle famiglie delle vittime, che attiene all’uomo Franco Gabrielli, come funzionario ho dalla mia una tempestività mai vista nell’applicazione della sentenza di primo grado senza aspettare la Cassazione: mi sembra ingiusto, perciò, che oggi si dica che dopo la sentenza di secondo grado avremmo dovuto attendere la Cassazione”.

Così il capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, sulla vicenda della lettera in cui chiede la restituzione dei risarcimenti provvisionali disposti ai famigliari delle vittime del sisma del 6 aprile 2009 dopo la sentenza di primo grado del processo alla Commissione Grandi Rischi.

“Non abbiamo chiesto indietro 7,8 milioni (il totale delle somme disposte dal giudice Marco Billi, ndr), abbiamo richiesto indietro, e sono circa 2 milioni, le somme solo per le persone per le quali non sono state riconosciute in secondo grado le responsabilità dei condannati”, prosegue Gabrielli in riferimento alla posizione dell’ex vice capo dipartimento Bernardo De Bernardinis, l’unico non assolto, con condanna ridotta da sei a due anni di reclusione, nel processo di appello che il 10 novembre 2014 ha visto le assoluzioni degli altri sei condannati.

“Terza questione, sono un funzionario dello Stato e devo rispettare le regole – prosegue ancora il capo dipartimento – come solerte sono stato nel primo grado, solerte devo esserlo nel secondo. Potevo essere accusato di poca sensibilità se fossi stato intempestivo nel primo grado e non nel secondo, ma con tutta la strumentalizzazione possibile, non è stato così”.

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