L’Aquila. La Presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, ha sollecitato un tavolo con il Presidente Gianni Chiodi, con l’assessorato alla Difesa del Suolo, e la Protezione Civile per affrontare l’argomento del dissesto idrogeologico in provincia.
“La Regione Abruzzo sembra voler ignorare quella che è già un’emergenza rispondendo che non ci sono fondi per poi magari trovarne dieci volte di più per riparare i danni – ha affermato la Presidente Pezzopane – Sarebbe opportuno che ciascuna regione provveda in tempo a mettersi al sicuro prima e non sempre aspettare il disastro per contare i danni che fanno sempre moltiplicare le risorse spese della collettività. Le difficoltà economiche del momento sono comprensibili ma le cronache e gli eventi ci ricordano che la sicurezza idrogeologica va assolutamente affrontata”.
La Pezzopane ha spiegato che la Provincia dell’Aquila, impegna ogni anno milioni di euro per le strade, investimenti considerati fondamentali vista l’importanza dei collegamenti in ogni settore, dallo sviluppo imprenditoriale al turismo. Troppo spesso però a causa di movimenti franosi, si trova a spendere ulteriori risorse sulle carreggiate di competenza ma non può intervenire sulle montagne contigue da cui si generano gli eventi franosi, in quanto la competenza è della Regione. Infatti l’azione amministrativa della Provincia è limitata al massimo alla scarpata immediatamente a ridosso della strada, ma il distacco delle frane viene da molto più in alto.
“Se la Provincia potesse avere in capo competenze e relativi fondi – ha aggiunto la Pezzopane – avvierebbe celermente il piano risolutivo, almeno per le strade che preoccupano di più come quella per Canistro, la SP Simbruina, la SP17 del Parco Nazionale, la SR 82 della Valle del Liri, la SP 487 di Caramanico Terme, la SR 479 o la SP 82 Circumlacuale di Scanno e la SR 83 Marsicana chiusa per rischio di frane a seguito delle intense precipitazioni che hanno comportato anche lo straripamento del fiume Sangro”.
La Provincia de L’Aquila si è schierata al fianco dei sindaci di Castel di Sangro e Scontrone, rispettivamente Umberto Murolo e Patrizia Melone, nella loro iniziativa per evitare che in futuro possa riproporsi il rischio esondazione del fiume Sangro. Come si ricorderà nei giorni scorsi a causa delle incessanti precipitazioni il bacino idroelettrico di Barrea ha raggiunto il livello massimo, facendo defluire a valle tutto l’accumulo di acqua proveniente dai torrenti del Parco Nazionale d’Abruzzo. Questo ha comportato lo straripamento del fiume Sangro con gravi disagi nella parte bassa di Scontrone e alla periferia di Castel di Sangro. Grazie all’accordo tra Enel Green Power, gestore della diga e i due comuni, l’invaso di Barrea sarà tenuto 50 centimetri sotto il livello massimo, in modo da poter recepire le acque anche in caso di precipitazioni eccezionali.