L’Aquila. La Procura dell’Aquila potrebbe aprire un’indagine in merito alla riunione pubblica tenuta in città dai membri della Commissione Grandi Rischi, il 31 marzo 2009.
La Commissione fu riunita a seguito dello sciame sismico che tormentava in quei giorni L’Aquila, e in particolare di una scossa di magnitudo 4 del 30 marzo 2009 alle 15:38. Durante la riunione la Commissione Grandi rischi aveva rassicurato la popolazione, affermando che lo sciame sismico che perdurava da mesi non rappresentava un elemento tale da far prevedere forti scosse. Parole drammaticamente smentite dai fatti una settimana più tardi.
Una denuncia penale contro la Commissione era stata già presentata a fine agosto dall’avvocato aquilano Antonio Valentini alla Procura della Repubblica.
Al momento la Procura sta assumendo informazioni in merito. Al vaglio le ragioni dell’assenza di 5 esperti della Protezione Civile e del mancato invito al professor Gaetano De Luca, responsabile Rete Sismica Abruzzo dell’INGV. De Luca è un sismologo aquilano che aveva studiato circa dieci anni fa gli effetti dell’amplificazione del capoluogo abruzzese.
La Commissione Grandi Rischi a L’Aquila. “Terremoti Abruzzo: domani riunione esperti commissione Grandi rischi. Su richiesta del capo del Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, con l’obiettivo di fornire ai cittadini abruzzesi tutte le informazioni disponibili alla comunità scientifica sull’attività sismica delle ultime settimane è stata convocata domani, 31 marzo, all’Aquila, alle ore 18,30 presso la sede della regione Abruzzo, una riunione degli esperti della commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei Grandi rischi. All’incontro, finalizzato all’analisi della frequente attività sismica registrata nella provincia dell’Aquila dall’inizio del 2009, parteciperanno, tra gli altri, il prof. Franco Barberi, presidente vicario della commissione, il prof. Enzo Boschi, presidente dell’INGV, il prof. Gian Michele Calvi, il prof. Claudio Eva e il vice capo dipartimento, prof. Bernardo De Bernardinis. È utile precisare che non è possibile prevedere in alcun modo il verificarsi di un terremoto e che non c’è nessun allarme in corso da parte del dipartimento della Protezione civile, ma una continua attività di monitoraggio e di attenzione. Secondo l’Ingv, ente preposto alla sorveglianza della sismicità del territorio nazionale, le scosse avvertite dalla popolazione in data odierna fanno parte di una tipica sequenza di terremoti, del tutto normale in aree sismiche come quella dell’aquilano che, negli ultimi mesi, ha registrato quasi 200 eventi, la maggior parte dei quali non avvertiti dalla popolazione” (comunicato dell’ufficio stampa del capo dipartimento Protezione civile, 30 marzo 2009).
Il resoconto della Commissione. “Andiamo ora in Abruzzo, precisamente a L’Aquila dove ieri si è tenuta una riunione tecnica della commissione Grandi Rischi cui hanno partecipato, tra gli altri, il vicecapo dipartimento della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis, il prof. Barberi ed Enzo Boschi, membri della Commissione, oltre all’assessore alla Protezione civile regionale, Daniela Stati e al sindaco de L’Aquila, per fare il punto sulla sequenza sismica registrata nella zona negli ultimi mesi e fornire alla cittadinanza tutte le informazioni utili a scansare allarmismi divulgati con troppa approssimazione. De Bernardinis ha ricordato, infatti, che bisogna saper convivere con le caratteristiche dei territori e mantenere uno stato di attenzione sì, ma senza avere uno stato di ansia. La comunità scientifica, inoltre, ha confermato che non c’è pericolo perché il continuo scarico di energia, riduce la possibilità che si verifichino eventi particolarmente intensi. Nella notte è proseguito lo sciame sismico con unalieve scossa, di carattere strumentale, lievemente avvertita dalla popolazione nei comuni di Collimento, Villagrande e L’Aquila. Il movimento tellurico non ha prodotto danni a persone o cose ed è stato registrato alle 03,44 con magnitudo 1.8″ (Isoradio, 1 aprile 2009).
Terremoto L’Aquila: inchiesta Cityrumors.it
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