L’Aquila. Rapinavano uffici postali durante i giorni di paga delle pensioni, ma sono stati scoperti e arrestati dai carabinieri. Si tratta di due rapinatori campani, Cesare Lanzara, 60 anni, e Giulio Mucci, 67, catturati dai militari della Compagnia dell’Aquila, al comando del capitano Marcello D’Alesio, con le accuse di rapina aggravata, porto abusivo di armi clandestine, detenzione illegale di munizionamento, ricettazione di armi e autovetture.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, a partire dal mese di novembre 2013 si sono resi responsabili di 4 rapine messe a segno e una tentata, sempre ai danni di uffici postali.
La prima rapina aggravata in concorso, con travisamento e utilizzo di armi clandestine illegalmente detenute, risale al 4 novembre 2013 presso l’ufficio postale di Guardiagrele, nel corso della quale si sono impossessati della somma di 16 mila euro, utilizzando un’autovettura risultata rubata a Montefalcione (Avellino) pochi giorni prima.
La seconda, sempre con travisamento e armi clandestine, il 3 dicembre 2013 presso l’ufficio postale di Castelvecchio Calvisio, nel corso della quale hanno rubato 48.500 euro, usando una Fiat Uno rubata a Chieti.
Il terzo colpo con le stesse modalità risale al primo marzo 2014 alle Poste di Poggio Picenze, con bottino di 23 mila euro e usando un’altra Uno rubata a Ortona nei giorni precedenti, che e’ stata data anche alle fiamme.
Ancora una rapina, la quarta, è arrivata poi il primo aprile 2014 all’ufficio postale di Civita D’Antino, nel corso della quale hanno rubato 14.515 euro, utilizzando una Fiat Uno che avevano rubato pochi giorni prima in provincia di Campobasso.
Infine la tentata rapina aggravata dello scorso primo luglio a Matrice (Campobasso), in danno del locale ufficio postale, con una Uno rubata a Termoli (Campobasso) pochi giorni prima, nel corso della quale i rapinatori sono stati arrestati in flagranza di reato dal nucleo operativo e radiomobile di Campobasso assieme ai militari del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia aquilana con il conseguente sequestro di armi, munizionamento, guanti e passamontagna indossati per poter effettuare il colpo.
Il provvedimento restrittivo è scaturito da una lunga e articolata attività di indagine tecnica svolta dal nucleo operativo e radiomobile della Compagnia, che ha consentito di raccogliere a carico degli stessi campani “decisivi e convergenti elementi probatori”, in ordine alla loro responsabilità nelle rapine perpetrate in danno degli altri uffici postali.
I malviventi sono stati rintracciati presso le proprie abitazioni e dichiarati in stato di arresto e, al termine delle formalità di rito, sono stati associati presso la casa circondariale di Benevento, a disposizione dell’autorità giudiziaria mandante.
La minuziosa raccolta di elementi probatori svolta dai militari ha permesso quindi di smascherare i due rapinatori che, sempre bene armati, hanno seminato il terrore nella regione, organizzando ed eseguendo con cadenza mensile i loro colpi, soprattutto nei giorni in cui era previsto il pagamento delle pensioni e quindi in cui avveniva la consegna del denaro fresco agli uffici postali.
Il tutto era studiato nei minimi particolari, dai guanti ai passamontagna, dai fucili a canne mozze, facilmente occultabili fino a vestirsi addirittura a strati, in modo da poter cambiare immediatamente aspetto subito dopo le rapine e far perdere le loro tracce.