Pescara. In attesa che il presidente del consiglio trasmetta finalmente al presidente della Repubblica il decreto per la perimetrazione del Parco Nazionale della Costa Teatina, ponendo fine a una assurda lunghissima attesa, l’Abruzzo è chiamato a importanti appuntamenti che riguardano altre sue aree protette.
Nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise è scaduto infatti il bando per la ricomposizione della terna per la nomina del Direttore mentre il Parco Nazionale della Majella attende la nomina di un presidente e, a breve, quella del direttore essendo l’attuale prossimo al pensionamento. Si tratta tra l’altro di un direttore “a scavalco” che la Majella condivide con il Parco Regionale Sirente-Velino, territorio protetto che a sua volta avrà presto bisogno di un nuovo direttore ed è sempre in attesa del ripristino di organi di gestione collegiale che superino un commissariamento anche in questo caso divenuto ormai pluriennale.
La questione della terna va spiegata ai non addetti ai lavori: la nomina del direttore di un Parco nazionale è di competenza del Ministro dell’Ambiente che sceglie tra tre nomi proposti dal Consiglio direttivo del Parco stesso, cui spetta il compito di selezionare le persone ritenute più adatte tra i vari candidati, tutti necessariamente iscritti a un albo che individua le professionalità idonee a ricoprire tale ruolo.
Il WWF Italia ha recentemente realizzato un Check-up dei parchi Nazionali e delle Aree Marine Protette, i cui risultati saranno a breve presentati anche in Abruzzo e potranno diventare un punto di partenza per una riflessione più approfondita sul sistema dei parchi nella nostra regione e rappresentare uno strumento per un miglioramento degli standard di qualità nella gestione. Proprio alla luce dei risultati di questo lavoro, il WWF Abruzzo, non può non ricordare che il Ministro dell’ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, Sergio Costa, in occasione della presentazione del report, ha sottolineato come sia fondamentale per il funzionamento del sistema parchi la scelta di figure apicali di rilievo, con «un’ampia selezione di curricula, evitando indicazioni di quelle persone, a volte “un po’ troppo politicizzate”, non interessate ad una vera svolta dei luoghi più importanti per la biodiversità in Italia».
“È necessario – sottolinea il delegato Abruzzo del WWF Italia Luciano Di Tizio – che un cambiamento immediato arrivi proprio dalle figure dei presidenti e dei direttori ancora da nominare; per i presidenti è indispensabile che la scelta ricada su profili di qualità in grado di portare avanti una corretta visione di gestione dei Parchi, che garantisca un equilibrio tra i preminenti interessi di carattere generale di tutela della natura e quelli locali; per i direttori, le designazioni dei consigli direttivi devono essere basate su criteri chiari e riconoscibili di capacità e competenza sia nel campo della conservazione e gestione dei beni ambientali, che in quello amministrativo e gestionale”.
“Il report del WWF – aggiunge il vice presidente del WWF Italia Dante Caserta – può rappresentare un utile strumento, ma intanto ogni Parco per la definizione del proprio presidente e/o direttore, deve per prima cosa “guardarsi allo specchio”, conoscere le proprie potenzialità e i propri punti di debolezza e in base a essi designare figure professionali in grado di governare un processo di miglioramento. È importante, inoltre, che si instauri una reale rete tra le aree protette, in modo da garantire la presenza di un sistema-parchi in Abruzzo, necessario e non più rimandabile per la conservazione di specie e habitat (basti pensare alla necessità di collaborazione emersa più volte per l’Orso bruno marsicano e in parte realizzata con l’istituzione di una rete di monitoraggio), utile anche per la corretta promozione di un turismo responsabile, preparato e attento alla conservazione”.