360 Gradi pensa a ricorso al Tar
Chieti. “Non capiamo cosa aspetti l’università di Chieti-Pescara ad indire le elezioni studentesche. Oramai da oltre un anno stiamo aspettando che si rinnovino le rappresentanze studentesche, ma è ancora tutto immobile” dichiara Carmela Santulli, presidente dell’associazione 360 Gradi.
Le norme in vigore prevedono che ogni due anni vengano rinnovate le rappresentanze studentesche negli organi di ateneo. Tuttavia, l’Università D’Annunzio non si è ancora attivata per il rinnovo delle elezioni studentesche. “Non è un fatto secondario per l’ateneo il rinnovo dei rappresentanti degli studenti. Gli studenti iscritti all’università, infatti, non sono più rappresentati da tempo perché molti eletti ormai sono laureati e quindi decaduti dalla propria carica. Ma questa decadenza comporta anche problematiche negli organi di ateneo” prosegue Carmela Santulli.
“Proprio in questi giorni si è verificato, a causa della decadenza della nostra rappresentante in consiglio di Amministrazione dell’università, un corto circuito. Non solo il consiglio di amministrazione, organo collegiale principale dell’università, è privo di un membro, ma anche la commissione attività culturali e sociali degli studenti, che è chiamata ad assegnare fondi ai progetti presentati dagli studenti, si è trovata nella situazione di non poter effettuare i propri lavori a causa della mancanza di uno studente. Infatti, questa commissione paritetica, composta da minimo 4 membri, 2 studenti e 2 dicenti, non poteva eseguire i lavori a causa della mancanza dello studente in cda decaduto. Un cortocircuito dovuto proprio al fatto che da oltre un anno si dovevano rinnovare le rappresentanze studentesche” afferma la Presidente di 360 Gradi.
“Ma non è finita qui. Per poter consentire i lavori della Commissione è stata messa una pezza che è peggio del buco. Infatti, è stato nominato uno studente della consulta degli studenti con un meccanismo arbitrario che rischia di compromettere anche le delibere dell’organo e dello stesso consiglio di Amministrazione” tuona Carmela Santulli.
“Abbiamo cercato di ragionare con gli uffici universitari ipotizzando anche la non costituzione della commissione, ma non ci sono state ragioni. Si è proceduto a tappe forzate. Proprio per questo non escludo ricorsi al TAR nel merito. Per troppo tempo nella D’Annunzio è calato il silenzio. È ora di farci sentire per la tutela dei diritti degli studenti” conclude Carmela Santulli.