Rivive la strana tradizione della “panarda” che mise in difficoltà anche D’Annunzio

Manca poco alla panarda, il banchetto da record che a Bucchianico viene organizzato per celebrare i 70 anni dell’Accademia italiana della cucina.

In programma per sabato 4 novembre, l’evento – a cui parteciperanno diversi accademici della cucina di ogni parte d’Italia e da Svizzera, Bulgaria e Austria – mira a far rivivere un’antica tradizione che mise a dura prova persino d’Annunzio, con il poeta che dovette fingere un malore per abbandonare il lauto pasto.

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In Abruzzo si rispolvera la vecchia (e strana) tradizione della panarda – abruzzo.cityrumors.it

E così, dopo decenni di assenza, una delegazione di Chieti dell’Accademia ha ben pensato di ripristinare questo incredibile banchetto, le cui antiche e incerte origini vengono generalmente ricollocate al termine del Medioevo abruzzese, che tornerà a essere celebrato in pompa magna sabato 4 novembre nella storica Sala del Banderese di Bucchianico, la stessa che ospitò l’ultima edizione, celebrata nel 2018.

Un evento atteso dopo 5 anni di assenza

La panarda è dunque un rito che rimanda alle radici dello stesso Abruzzo, con cui da sempre la nobiltà cittadina ostentava il proprio status sociale. Proprio per questo motivo l’evento era accompagnato dall’abitudine di sparare all’esterno un colpo di cannone a salve, per ogni portata che viene servita, a sottolineare il fasto di questo banchetto.

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A far le spese della panarda anche il poeta D’Annunzio – abruzzo.cityrumors.it

L’inizio del rito è fissato per le ore 13 e verrà preceduto dal convegno A tavola non s’invecchia, nel cortile dell’ex convento di San Francesco, oggi sede municipale. Dopo i saluti del delegato Nicola D’Auria, coordinatore territoriale per l’Abruzzo dell’Accademia, e del sindaco di Bucchianico, Carlo Tracanna, interverrà Mimmo D’Alessio, vicepresidente vicario dell’Accademia Italiana della Cucina, a spiegare i benefici dello stare a tavola.

Tra gli altri interventi si registrano quelli del professor Nicolantonio D’Orazio, docente di Scienze della Nutrizione all’università “G.d’Annunzio” di Chieti-Pescara, e la professoressa Eide Spedicato, già docente di Sociologia Generale nel medesimo ateneo. A moderare l’incontro il direttore del Centro Studi Territoriale dell’Accademia, Maurizio Adezio.

“La panarda – ha spiegato Nicola D’Auria in sede di presentazione dell’evento – è per noi quasi un ‘marchio di fabbrica’, perché ha accompagnato le pagine più importanti della storia della nostra delegazione in quanto rappresenta nel profondo la nostra identità gastronomica, che la nostra Accademia, in quanto istituzione culturale della Repubblica Italiana, tutela e promuove”.

D’Auria ha poi sottolineato quanto sia lungo, faticoso e complesso il lavoro dietro una panarda, che coinvolge molte brigate di cucina di altrettanti ristoratori locali, diverse figure essenziali come il guardiano di mensa (che deve controllare che tutti gli invitati non saltino nessun piatto, pena una presa in giro del malcapitato), così come il banditore, che annuncia uno per volta i piatti del menu.

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