Terza corsia e sistemazione carreggiate sulla A14 in Abruzzo, nuovo appello del sindaco di Fossacesia

Fossacesia. “La mobilitazione che si registra in questi giorni per ripristinare la normalità lungo la A14 è del tutto giustificata. Siamo in un periodo in cui il Paese prova a ripartire sia dal punto di vista delle attività produttive, che del turismo ed è di cruciale importanza che s’intervenga per facilitare la viabilità invece che limitarla. Le problematiche sono ataviche e oggi, a differenza che in passato, non sono più solo a chiedere che l’asse autostradale che attraversa l’Abruzzo, fondamentale nei collegamenti tra Nord e Sud d’Italia, possa essere percorso in sicurezza. Nel corso degli ultimi dieci anni, da sindaco, da presidente della provincia di Chieti, da segretario regionale dell’Udc, da vice presidente nazionale dell’Anci, ho sempre sollecitato e protestato per far risolvere dal Ministero delle Infrastrutture e dalla Società Autostrade per l’Italia risolvere i seri problemi autostradali”.

E’ quanto sottolinea Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia e segretario regionale dell’UDC, che da anni sollecita il Ministero delle Infrastrutture e la Autostrade per l’Italia perché garantiscano i livelli di sicurezza sulla A14. Non è da ora infatti che si registrano riduzione delle carreggiate, traffico congestionato a seguito delle chiusure continuative per la presenza di cantieri in molti tratti della A14. Da tempo si determinano situazioni che hanno pesanti riflessi sulle industrie del territorio, tra le più importanti del meridione della Penisola, per il turismo e creano tempi di percorrenza dilatati per motivi di lavoro, di studio o per raggiungere i poli sanitari. I problemi sono accresciuti con il sequestro di alcuni viadotti del tratto abruzzese della A14, disposto dal gip di Avellino su richiesta della Procura che sta indagando sulle new jersey dopo la strage del bus del 2013 sulla A1, quando precipitò, proprio da un viadotto, un bus turistico.

“Sulla nostra autostrada mancano le corsie d’emergenza, il che rappresenta da solo un caso nel panorama autostradale italiano – aggiunge Enrico Di Giuseppantonio- che segnalò questa anomalia alla società concessionaria nel 2014, quand’era presidente della Provincia di Chieti -. Non solo: rischiamo di far continuare a marciare a velocità diverse il nostro Paese se facciamo diventare la A14 una infrastruttura strategica. Mi riferisco alla terza corsia, costruita nel tratto marchigiano ma non in Abruzzo. In proposito, nel 2018, richiamai l’attenzione del Governo e delle Autostrade per l’Italia per non aver inserito nei loro programmi di potenziamento della rete autostradale italiana la nostra regione, evidenziando come fosse urgente e indispensabile invece tenerne conto per la rilevanza fondamentale che la A14 riveste per il traffico prodotto dalle aziende, dagli scali marittimi e dal movimento turistico. Oggi è sotto gli occhi di tutti come la circolazione si riversi con maggior frequenza su strade statali, provinciali e comunali. Percorsi che non possono prestarsi ad essere una ‘alternativa’ alla A14 perché non sono in grado di sopportare volumi di traffico così elevati. Lo confermano gli incidenti, alcuni anche gravi, i rallentamenti ai quali sono sottoposti i mezzi di soccorso e l’aumento dell’inquinamento atmosferico. E’ un quadro che non può più essere ignorato da Autostrade per l’Italia, alla quale chiedo di nuovo non solo di garantire collegamenti sicuri, ma anche rapidi per migliorare la mobilità tra nord e il centro del Paese”.

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