Chieti. “Il caldo asfissiante con il rischio incendi, quello idrogeologico con la caduta massi e la presenza del Parco nazionale della Majella e di siti SIC e ZPS protetti a livello comunitario non ferma chi intende sparare, come se nulla fosse, i botti proprio davanti alle meravigliose Gole di Fara S.Martino nell’omonimo comune la notte tra il 25 e il 26 agosto”.
Si chiede così in una nota della Stazione Ornitologica Abruzzese, che prosegue: “La Stazione Ornitologica Abruzzese è infatti venuta a conoscenza dell’intento, espresso nel programma della Festa che qui si allega, di accendere fuochi artificiali nelle aree immediatamente limitrofe al Parco nazionale, precisamente il giorno 25 agosto 2019 (ore 24:00!) in località “Valle”- Comune di Fara S. Martino.
Pur partendo, probabilmente, da aree situate per pochi metri all’esterno delle aree protette, i fuochi interesserebbero il Sito di Interesse Comunitario IT7140203 “Maiella” e la Zona di Protezione Speciale IT7140129 “Parco Nazionale della Maiella”, che ospitano decine di specie ed habitat tutelate a livello europeo, molte delle quali anche prioritarie.
In considerazione di quanto avvenuto in alcune delle precedenti edizioni è del tutto inequivocabile l’effetto di disturbo dirompente (e inaccettabile) che viene provocato nell’area protetta e nei siti della Rete Natura 2000, anche in considerazione della particolare orografia dei luoghi che determina una fortissima amplificazione del rumore (basterà visionare i seguenti filmati disponibili su facebook):
-(2015)https://www.facebook.com/roberta.parco2/videos/10205273944473045/
-(2018)https://www.facebook.com/affittacamereCAS/videos/513352275779472/
Per quanto riguarda le autorizzazioni necessarie, abbiamo cercato eventuali autorizzazioni o pareri (per la Valutazione di Incidenza Ambientale) nell’Albo Pretorio del Parco della Majella ma non abbiamo trovato alcunché almeno risalendo fino al primo luglio 2019.
Abbiamo anche provato ad estendere la ricerca di eventuali autorizzazioni, pareri, Valutazione di Incidenza Ambientale all’albo pretorio del Comune di Fara S. Martino, con esito negativo.
Ricordiamo che, secondo quanto previsto dall’Art.5 del D.P.R.357/1997 e ss.mm.ii. tutte le attività che possono, direttamente o indirettamente, incidere su SIC/ZPS devono essere oggetto di Valutazione di Incidenza Ambientale, anche se svolte esternamente. In questo caso, tra l’altro, solo l’area di lancio è esterna mentre è del tutto evidente, sulla base delle gittate e delle traiettorie e per l’immissione di suoni, che l’esplosione dei fuochi, il relativo impatto sonoro e l’eventuale ricaduta di materiale interessano anche l’area interna sia del Parco che dei siti Natura2000.
Ricordiamo che l’uso di fuochi all’aperto è in genere vietato all’interno dei Parchi nazionali (Art.11 della Legge 394/1991) e oggetto di specifica autorizzazione da parte dell’Ente Parco. Facciamo notare che nel 2017 tale autorizzazione fu rilasciata dall’Ente Parco e poi ritirata dopo un nostro intervento a testimonianza della necessità della stessa.
I fuochi artificiali stanno provocando incendi anche di vaste proporzioni in mezza Italia come ampiamente riportato dalla stampa. In Abruzzo nel 2019 e negli anni precedenti ci sono stati incendi a Vasto, Pescina e altri comuni a causa dei fuochi artificiali. Alle Gole di Fara San Martino poi, in caso d’incendio sarebbe praticamente impossibile intervenire. Tra l’altro essendo fuochi notturni bisognerebbe aspettare ore e ore fino alla mattina successiva per far arrivare i mezzi aerei.
In un Parco nazionale, in un Sito di Interesse Comunitario, in una Zona di Protezione Speciale, con decine di specie animali rarissime e protette ai massimi livelli, dagli orsi ai camosci passando per aquile reali e lanari, si vogliono sparare fuochi a pochi metri da aree impervie, con rocce a strapiombo per centinaia di metri su cui crescono i rarissimi, in quanto endemici, Pini neri.
La Stazione Ornitologica Abruzzese ha quindi inviato agli enti, dal Comune al Ministero dell’Ambiente, passando per Carabinieri-Forestali, Regione (Genio civile e servizio VIA) e Prefettura, una dettagliatissima e documentata nota in cui, oltre a richiedere lumi circa le autorizzazioni e i pareri necessari, ci si dilunga sugli effetti ambientali negativi dei fuochi artificiali, dal rischio incendio all’inquinamento pesante provocato dalle esplosioni. L’elenco delle pubblicazioni dei ricercatori uscite su prestigiose riviste scientifiche su questo settore è sterminato: si va dalle emissioni di diossina alle PM10 e PM2,5 fino ad arrivare a Bario, Arsenico e altre sostanze pericolose.
Poi il rumore e il disturbo degli animali, dimostrato dall’Università di Amsterdam in una ricerca pubblicata su una importantissima rivista accademica che è stata poi riportata dagli organi di informazione di tutto il mondo a partire da BBC e Forbes.
Consigliamo caldamente di vedere le spettacolari animazioni dei ricercatori basate sulle risposte al radar degli uccelli che improvvisamente e per decine di minuti vagano terrorizzati dai fuochi (http://horizon.science.uva.nl/fireworks/index.en.html). D’altro lato le esplosioni spaventano gli animali d’affezione, figurarsi quelli selvatici!
Fa specie pensare che in un parco nazionale si rischia la multa se si porta un cane anche di piccola taglia perché si deve evitare il disturbo della fauna però poi si possono sparare fuochi artificiali nei luoghi più delicati!”.