I militari hanno accertato il commercio
del tartufo al di fuori del periodo di raccolta o in violazione di limiti quantitativi imposti dalle leggi regionali di Abruzzo e Molise e, tramite appostamenti e sistemi di fototrappolamento, hanno individuato il responsabile della cerca con lavorazione andante del terreno.
“La ricerca e la raccolta dei tartufi devono essere effettuate in modo da non arrecare danno alle tartufaie – si legge fra l’altro in una nota dei carabinieri forestale, avvalendosi di un cane appositamente addestrato e, per l’estrazione dal terreno, solo di attrezzi idonei.
L’utilizzo del cane addestrato permette di localizzare il punto preciso dove è localizzato il tartufo, consentendo inoltre l’individuazione dei soli esemplari maturi”.
Quanto ai controlli e alle sanzioni, per il comandante del Gruppo di Chieti dei carabinieri forestale, il tenente colonnello Tiziana Altea “è decisamente un segnale forte ed inequivocabile per dimostrare come l’intero settore sia attenzionato e per ribadire come il rispetto delle regole sia fondamentale per garantire la tutela e la rinnovazione del patrimonio tartufigeno regionale.”