Chieti. Tre primari per tre ospedali, stessa disciplina, per dare al Polo del Cuore nuova linfa. La Direzione Asl ha indetto avvisi pubblici per attribuire l’incarico di direttore di unità operativa complessa per le Cardiologie di Chieti, Lanciano e Vasto. I provvedimenti sono stati ufficializzati con altrettante delibere, pubblicate sull’Albo pretorio dell’Azienda, mentre a breve compariranno sul Bollettino ufficiale della Regione Abruzzo e, in estratto, sulla Gazzetta ufficiale.
Grande attenzione è stata posta nella descrizione del profilo richiesto, che fissa l’asticella delle competenze a un livello alto: ai candidati vengono richiesti, oltre alla padronanza di percorsi diagnostici e terapeutici e dei diversi ambiti delle attività cardiologiche, in particolare di quelle interventistiche, la capacità di promuovere innovazioni tecnologiche e organizzative secondo logiche di health technology assessment e telemedicina. Altro aspetto ritenuto fondamentale è la capacità di favorire l’integrazione con le altre strutture aziendali, vista l’organizzazione di tipo hub & spoke adottato dalla Asl, che contempla una rapporto sinergico tra le Cardiologie dei tre ospedali.
«Cerchiamo professionisti che siano in grado di esprimere un potenziale alto – sottolinea il direttore generale, Thomas Schael – perché il Polo del Cuore rappresenta il pezzo forte della nostra offerta sanitaria, con attività ben note quali cardiochirurgia, emodinamica, aritmologia solo per citarne alcune. Ed è fondamentale che veda lavorare in forma integrata le tre unità operative, anche in considerazione dell’orografia del territorio e della densità di popolazione fragile che risiede nelle aree interne. Nei nostri ospedali abbiamo bisogno di direttori che sappiano fare squadra e fare scuola, perché per creare qualità è necessario trasferire conoscenza ed expertise ai dirigenti medici delle équipe. I direttori che hanno guidato le unità operative fino a questo momento hanno fatto un lavoro egregio e a loro va il ringraziamento sincero della Direzione e dei pazienti. Ora l’impegno è raccogliere la loro eredità e farla crescere».