La contestata app Immuni sta dimostrando la sua efficacia attraverso la prima segnalazione di positività in Abruzzo che ha permesso di intervenire per arginare il contagio da covid 19.
Ne abbiamo parlato in questo articolo illustrando brevemente le caratteristiche principali della app Immuni ed in questo articolo per riportare il parere, sostanzialmente positivo, con il quale il Garante privacy ha chiarito che il sistema di contact tracing non appare in contrasto con i principi di protezione dei dati personali.
Dopo circa 40 giorni dalla sua introduzione, è stata attivata la procedura per la segnalazione di positività, in forma anonima e volontaria, tramite la app Immuni, di una persona risultata contagiata dal Covid-19.
Una delle 5 persone risultate positive negli ultimi giorni al test per il Coronavirus in provincia di Chieti aveva infatti installato l’app sullo smartphone ed ha dato il consenso per lo sblocco del codice tramite operatore sanitario del Dipartimento di Prevenzione della Asl Lanciano Vasto Chieti.
Ciò ha consentito al sistema di allertare in forma anonima (o per meglio dire pseudonimizzata) tutti coloro i quali sono entrati in contatto con la persona positiva e hanno installata la app immuni.
Per funzionare la app sfrutta la tecnologia bluetooth low energy attraverso la quale viene rilevata la vicinanza tra due smartphone nell’ordine di un metro. Ciascun utente viene individuato mediante un codice ed è tenuto ad aggiornare quotidianamente i dati sulla sua salute. Qualora dovesse risultare positivo al test per il Covid 19, come nel caso in commento, l’utente registrerà sull’app la propria positività e questa richiederà il consenso nell’utilizzare i dati raccolti e provvederà a recuperare automaticamente gli altri codici con cui il soggetto è entrato in contatto nell’ultimo periodo, valutando quelli potrebbero esser maggiormente a rischio ed informandoli attraverso una notifica sullo smartphone. Ricevuta la notifica, occorrerà contattare il proprio medico di base per valutare le azioni più opportune da intraprendere.
Al momento risulta essere la prima volta in cui la app sia stata impiegata in Abruzzo.
L’auspicio è che la app Immuni ottenga la maggiore diffusione possibile, soprattutto per le categorie maggiormente a rischio. Solo in questo modo questa applicazione potrà diventare uno strumento efficace nella lotta alla diffusione del covid 19.
Avv. Luca Iadecola
Consulente privacy, Dpo