Dopo il caso di violenza fisica e verbale presso l’ospedale di Chieti, un nuovo evento simile si è verificato. È coinvolto un ragazzo di 25 anni.
La situazione della sanità pubblica, in Italia, è a un livello decisamente preoccupante e denunciare la cosa non sono soltanto i pazienti che si ritrovano ad avere a che fare con strutture impossibilitate a operare nel più efficiente dei modi, ma anche e soprattutto i medici, che lamentano uno stato delle strutture e delle apparecchiature talmente tanto inadeguato, da costringerli a dei compromessi non da poco.
Tra l’obsolescenza dei mezzi e la carenza di personale medico che costringe i sanitari a coprire turni massacranti, senza sosta, la situazione tra ospedali e pronto soccorsi, non è sicuramente delle migliori. Queste condizioni, generano delle reazioni a catena, che portano a rallentare la somministrazione di cure ai pazienti, che finiscono col rispondere con frustrazione e, in certi casi, violenza.
25enne fermato all’ospedale di Chieti
Nelle settimane passate, vi avevamo raccontato di un caso avvenuto presso l’ospedale di Chieti in cui, a causa dell’elevato numero di accessi, era stata sfiorata la rissa quando, a fronte dei 10 posti letto disponibili in un reparto, dovevano venire ospitati e gestiti più di 90 pazienti. Un uomo, presente sul posto, aveva raccontato:”Ho avuto la sfortuna di essere ricoverato al pronto soccorso di Chieti, reparto collassato”.
A distanza di non troppo tempo da quell’evento increscioso, un evento simile stava per consumarsi, sempre presso l’ospedale di Chieti quando, un giovane ragazzo di origini nigeriane di 25 anni, ha dato in escandescenza, aggredendo un medico del pronto soccorso e prendendo a pugni la porta d’ingresso, arrecando dei danni. Ma vediamo di ricostruire gli eventi.
Il ragazzo, nelle mattinate di giovedì 11 gennaio era stato rinvenuto in stato di semincoscienza in località Sambuceto, dopo essere arrivato in autobus da Roma, per fare visita al fratello residente a Chieti. Il giovane è stato quindi condotto al pronto soccorso per i dovuti accertamenti ma, una volta giunto lì, avrebbe dato in escandescenza, aggredendo il personale, rendendo necessario l’intervento delle forze dell’ordine locali, per sedare la situazione.
Il ragazzo è stato quindi ricoverato nel reparto di psichiatria. Il primario Emmanuele Tafuri, già nelle scorse settimane, aveva lanciato l’allarme:”Davvero non è più tollerabile far fronte a violenze verbali e fisiche che quasi ogni giorno colpiscono gli operatori del pronto soccorso. La nostra è diventata una trincea, una guerra: lavoriamo come matti con numeri da capogiro, in condizioni ogni giorno più difficili”