Sindaco e vicesindaco: “Dopo il Trinchese si chiude bene un’altra vicenda rimasta irrisolta per troppo tempo”
Chieti. L’Amministrazione comunale ha, come annunciato a metà febbraio, consegnato anche il permesso a ricostruire per il palazzo Panoramico, uno dei due edifici del quartiere “Santa Maria”, con il Trinchese, che da oltre otto anni aspettava un lieto fine su una vicenda difficile e sofferta. Oggi dunque anche le 40 famiglie che avevano abbandonato gli appartamenti del palazzo divenuto a rischio staticità, potranno avere una rotta che porta all’abbattimento della parte più ammalorata dell’edificio e alla ricostruzione, attingendo ai benefici governativi dell’Ecosismabonus.
“Eravamo certi che si concludesse positivamente anche l’iter di questa concessione – così il sindaco Diego Ferrara – perché abbiamo subito attivato gli uffici, dopo aver ascoltato le ragioni dei residenti. Hanno vissuto un vero e proprio calvario, affrontando problemi e complicazioni enormi, era necessario che il Comune facesse la propria parte, consentendo che una vicenda annosa potesse risolversi nella cornice delle leggi e con benefici diffusi. Quello dei proprietari, che oggi hanno la possibilità di vedere riconosciuto il proprio diritto alla casa; quello dell’Ente a una soluzione equa; della comunità, che attraverso questi atti perde due elementi di rischio, oltre che due detrattori ambientali e guadagnerà una zona riqualificata, sicura e rivitalizzata e quello, infine, di quanti in questi anni, progettisti, tecnici, amministratori di condominio, hanno fatto fronte per arrivare a una soluzione”.
“Si completa in pochi mesi un impegno preso in campagna elettorale verso tante famiglie che hanno vissuto anni di incertezza totale a causa dei problemi che le hanno portate a lasciare il palazzo e le proprie abitazioni – sottolinea il vicesindaco Paolo De Cesare – Oggi abbiamo un altro importante risultato, come per il Trinchese l’ufficio Urbanistica ha dato il via libera con il permesso a costruire, anche in questo caso sussiste una fideiussione assicurativa a garanzia degli oneri concessori di ricostruzione dell’edificio, che è lo strumento che consente di procedere alle operazioni richieste con una garanzia di copertura dei costi, ma allo stesso tempo evitando che le famiglie, corrispondano le somme in un’unica soluzione. Non solo abbiamo trovato questo strumento per sbloccare un iter complesso, ma continueremo a seguire le ulteriori fasi per monitorare i costi e fare in modo che si trovi il miglior equilibrio possibile per le famiglie coinvolte e per l’Ente. Ci premeva sbloccare l’azione, anche perché lo stato dei due palazzi stava diventando critico e questo è successo, saranno ora i tecnici dei due condomini che seguono le opere a procedere secondo un cronoprogramma concepito per ridurre all’essenziale tempi. Resta l’amaro che questa situazione si sia protratta così tanti anni, esponendo economicamente le famiglie, costrette a lasciare le proprie abitazioni continuando a sostenere spese di mutui e delle altre azioni. Ringrazio gli uffici per il lavoro volto a trovare una via che fino ad oggi non si era percorsa per arrivare a una soluzione positiva per l’Ente e le persone coinvolte”.