Chieti. “Come è noto a chi ne ha seguito in questi giorni le vicende tramite i mass media locali, lo scrivente, unitamente ad altre associazioni impegnate nel sociale e nella tutela dei diritti dei malati oncologici, si è occupato delle gravi ed indifferibili problematiche che attanagliano il “percorso oncologico” dei malati in carico alla Asl di Chieti, problematiche rispetto alle quali il direttore generale Schael, nonostante la formale richiesta recentissimamente sollecitata da parte del sindaco di Chieti dottor Diego Ferrara, non ci ha ancora fornito conferenti risposte.
Da ultimo, in occasione di un sopralluogo presso la Asl di Chieti a cura del ragionier Mauro Febbo, lo stesso ha rilasciato, sempre a proposito delle problematiche che ci stanno a cuore, un comunicato stampa che mi ha lasciato a dir poco sgomento, laddove ha riferito di “segni evidenti di progettualità” “di nuove tecnologie già acquistate” piuttosto che “di un grande salto che sarà fatto con l’acquisto entro l’anno del nuovo acceleratore lineare”.
Evidentemente, nel mal riuscito tentativo di sostituirsi all’ottimo e stimato assessore alla sanità dottoressa Verì, il ragionier Febbo “ha perso memoria” della vicenda relativa all’acquisto dell’acceleratore lineare a servizio del reparto di Radioterapia della Asl di Chieti, il cui iter tecnico per l’ottenimento dei fondi -ottenuti con l’approvazione dell’emendamento al “decreto per il mezzogiorno” chiesto nell’ormai lontano 2017 dai deputati Maria Amato, Ludovico Vico e Stefania Covello che ha ottenuto 100 milioni di euro dalla Presidenza del Consiglio per l’ammodernamento dei servizi di radiologia oncologica delle regioni del Sud- è da tempo terminato con successo.
All’Abruzzo, mi risulta, furono assegnati oltre 6 milioni di euro, per l’acquisto di tre acceleratori, per Chieti, Pescara (che lo ha già acquistato e quindi opera a pieno regime) e l’Aquila e gli oltre 2 milioni già destinati a Chieti sono evidentemente ancora giacenti, dunque è necessario intervenire per un immediato espletamento della gara, finalizzato al reperimento in tempi brevissimi del secondo acceleratore lineare per non costringere pazienti oncologici ad inaccettabili liste d’attesa.
Quindi, unico e solenne impegno che è doveroso assumere, pubblicamente, da chi ci governa deve essere quello di dirci quando (possibilmente non tra mesi ma tra giorni) partirà, finalmente, la proceduta di acquisto.
Colgo, infine, l’occasione di rivolgere un plauso alla collega avvocato Sara Marcozzi che oggi, come in un recente passato, continua a tenere alta, con dichiarazioni pubbliche frutto di attento scrutinio documentale, l’attenzione su queste delicatissime tematiche”. Si legge così in una nota dell’avvocato Federico Gallucci, presidente de “La Gente d’Abruzzo”.