Chieti. Attraverso il sistema “Alloggiati Web” in uso a tutte le strutture ricettive che possono dare alloggio esclusivamente a persone munite di valido documento di identità e che devono inviare i dati immediatamente alle Questure del luogo, nella serata del 9 settembre u.s. veniva segnalata alla Sala Operativa della Questura di Chieti la presenza, presso un Hotel di Ortona, di un soggetto destinatario di un ordine di cattura emesso dal GIP presso il Tribunale di Torino per l’applicazione di una misura cautelare in carcere per rapina aggravata.
In particolare il dispositivo era stato emesso dall’A.G. a seguito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Torino che avevano portato all’ identificazione degli autori di una rapina con lesioni personali avvenuta nel mese di gennaio c.a. nel capoluogo piemontese ai danni di un cittadino svizzero al quale era stato sottratto un orologio marca “Parmigiani Fleurier” – Rose Gold Silver del valore di circa 37.000 euro.
Immediatamente allertati, gli uomini della Squadra Mobile si recavano sul posto ma il ricercato, che aveva preso alloggio assieme ad una donna ed un bambino, aveva già lasciato la struttura. A seguito di intensa attività info-investigativa nel corso della mattinata successiva, ricostruendo i movimenti dei tre nelle giornate precedenti, gli investigatori riuscivano ad individuare l’uomo presso uno stabilimento balneare del litorale ortonese. Il giovane, un ventenne di etnia rom nato in Belgio e residente in Francia, veniva immediatamente bloccato mentre si trovava in compagnia di un altro soggetto con svariati precedenti per reati contro il patrimonio che, sottoposto a controllo, veniva trovato in possesso di una modica quantità di marijuana e, di conseguenza, sanzionato ai sensi dell’art. 75 D.P.R. 309/90.
Verificando altresì i nominativi dichiarati in sede di registrazione presso la struttura recettiva, gli agenti notavano che era stato fornito un nominativo inesistente relativo alla donna che si accompagnava con il ricercato, particolare che induceva a ritenere che i due volessero celare la vera identità di quest’ultima, non presente al momento del fermo. Effettuati approfonditi riscontri e appurato che pendeva a carico della compagna dell’arrestato un provvedimento di cattura per l’espiazione di pena detentiva in carcere per una serie di furti commessi su tutto il territorio nazionale, gli investigatori, in serata, riuscivano ad individuare anche la donna, ventenne di origine Rom residente a Torino, che si nascondeva nei pressi del porto di Ortona la quale, a seguito dei successivi riscontri dattiloscopici, veniva tratta in arresto.
Al termine delle operazioni, l’uomo veniva associato presso il carcere di Vasto e la donna presso l’Istituto Penale per Minorenni “Casal del Marmo” di Roma, essendo la condanna riferita a reati commessi dalla stessa quando era ancora minorenne.