Il fatto si verificò al termine di un festino a base di sesso e cocaina avvenuto in un appartamento di Chieti Scalo il 4 febbraio del 2018.
All’uomo veniva contestata anche la cessione di cocaina, fatto che è stato inquadrato nell’ipotesi della lieve entità.
Assolta, invece, perché il fatto non sussiste, un’altra imputata estranea ai fatti: a Roberta Carnassale, 38 anni di Chieti, veniva contestato l’acquisto di cocaina.
Il processo si è svolto con il rito abbreviato: per Esposito il pm Marika Ponziani aveva chiesto la condanna a otto anni più la diminuente del rito. La difesa di Esposito, affidata agli avvocati Giuliano Milia, Antonello D’Aloisio e Cristiano Sicari, ha respinto fin dalla fase delle indagini l’ipotesi del tentato omicidio sostenendo che quella notte scoppiò un diverbio per questioni di soldi, un litigio sfociato in una colluttazione durante la quale venne utilizzato un coccio di bottiglia; la trans riportò una ferita sotto il collo. Ferita che secondo la perizia disposta dal giudice fu provocata dall’uso di arma da taglio atipica, a minima penetrazione; mentre secondo l’accusa si trattò di una coltellata.