L’evasione complessiva contestata è di circa 1,2 milioni di euro, ma, ha evidenziato l’avvocato Roberto Bottacchiari di Roma che li difende tutti, sia presso l’Agenzia delle Entrate sia in Commissione tributaria, gran parte degli accertamenti sono stati quasi azzerati.
Prima udienza del processo il 5 giugno prossimo. Le indagini presero le mosse quasi quattro anni fa con una verifica effettuata dalla Guardia di Finanza su alcune decine di registratori di cassa installati nei punti vendita e che, secondo l’accusa, sarebbero stati manomessi.
Sulla base delle cifre ricostruite dalla Procura durante le indagini, anche attraverso le dichiarazioni annuali, complessivamente era stata riscontrata un’evasione dell’Ires per oltre 3 milioni 400mila euro, dell’Iva per oltre 2 milioni 230 mila euro e dell’Irpef per oltre 5 milioni 900mila euro nel periodo fra il 2008 e il 2015.
Nel frattempo, una ventina di accertamenti fiscali sono stati annullati dall’Agenzia delle Entrate e dalla Commissione Tributaria, e due sono stati annullati in via definitiva dalla Corte di Cassazione.