Un complesso industriale destinato, nelle intenzioni della ditta proponente – scrive il Wwf in una nota – a trattare 20mila tonnellate l’anno di rifiuti ospedalieri a rischio infettivo e 4500 t/a di rifiuti pericolosi. Una proposta che il territorio ha respinto, ritenendola tra l’altro una beffa per un’area che vede a rischio riduzione l’assistenza sanitaria per il ridimensionamento del proprio ospedale e contemporaneamente si sente minacciato dal potenziale arrivo di rifiuti sanitari da ben oltre i confini regionali visto che l’Abruzzo ne produce complessivamente meno di un quarto (circa 4000 t/a) di quelli che dovrebbero essere trattati nell’impianto.
Il 6 marzo scorso si e’ svolta ad Atessa una assemblea nel corso della quale i cittadini e l’amministrazione comunale – insieme alle associazioni Legambiente, Noimessidaparte e WWF – hanno concordato la volonta’ di opporsi con un no categorico al progetto per il trattamento di rifiuti. Le associazioni invitano ora i cittadini a dare concretezza a quel no manifestando il 15 marzo, dalle ore 10, davanti agli uffici della Regione con un presidio che faccia sentire la presenza del territorio durante lo svolgimento della conferenza.
“L’impianto – ricorda il presidente di Noimessidaparte Marco Severo – ha acceso una discussione tra i cittadini che hanno riconosciuto l’importanza di una gestione complessiva dell’intera Val di Sangro e dell’area industriale per la quale c’e’ bisogno di una programmazione che possa creare una possibile armonia tra industrie e ambiente, tenendo nel giusto conto le esigenze e le opinioni dei cittadini e di coloro che sono stati eletti per rappresentare la comunita’ locale”.