Roccaspinalveti. Per circa un anno, a Roccaspinalveti, un’anziana di 80 anni e sua figlia di 63 anni sono state vittime di continue percosse, minacce e soprusi di ogni tipo da parte del figlio di quest’ultima e della sua convivente.
A porre fine alle sofferenze delle due donne sono intervenuti i Carabinieri della locale Stazione che, al termine di una complessa indagine, sono riusciti a trarre in arresto la coppia di aguzzini con le accuse di concorso in maltrattamenti in famiglia ed estorsione. La scorsa mattina gli uomini dell’Arma hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere, richieste dal Pubblico Ministero Dott. Ciani ed emesse dal G.I.P. del Tribunale di Vasto, Dott.ssa Capuozzo, nei confronti di M.M. di 38 anni e A.L di 33 anni, che sono stati associati rispettivamente al carcere di Vasto e alla casa circondariale di Chieti. Come ricostruito dai militari dell’Arma l’anziana, lo scorso Giugno, aveva accolto in casa il nipote e la sua convivente che si erano offerti di accudire lei e suo marito 82enne, all’epoca malato e successivamente deceduto a Novembre. I buoni propositi palesati dal nipote si erano però rivelati da subito falsi poiché, fin dai primi giorni, il 37enne e la sua compagna avevano iniziato a maltrattare gli anziani percuotendoli anche in modo violento, offendendoli ma soprattutto pretendendo da loro soldi e l’uso della macchina di proprietà del nonno. Proprio per i continui atteggiamenti violenti del nipote e della sua convivente, passate alcune settimane, la 80enne aveva chiesto alla madre di lui, sua figlia di 63 anni, di trasferirsi da Casalbordino a casa sua, nella speranza di mettere fine alle angherie che giornalmente subiva. La situazione però non è cambiata e anche la nuova arrivata ha dovuto fare i conti con il figlio e la nuora che non le hanno risparmiato il trattamento che fino ad allora avevano riservato ai nonni. In questi nove mesi sono state diverse le occasioni in cui i Carabinieri della Stazione di Roccaspinalveti sono dovuti intervenire nell’abitazione degli “orrori” dove erano state segnalate liti in famiglia. In nessuna delle circostanze, però, le vittime avevano voluto sporgere denuncia ai Carabinieri poiché era tanta la paura di ritorsioni da parte della coppia. Solo lo scorso Gennaio 2014, dopo numerosi tentativi dei militari dell’Arma di convincere l’anziana a formalizzare una denuncia – querela, la 80enne si è recata in caserma per raccontare quanto subito fino ad allora. Alla sua denuncia è poi seguita quella della figlia che a Febbraio ha sporto denuncia contro la coppia. I Carabinieri, che fino ad allora avevano incontrato enormi difficoltà ad avvicinare le vittime a causa della loro convivenza con gli aguzzini, sono riusciti a ricostruire per bene tutta la vicenda e a venire a conoscenza di particolari sconcertanti. Tra tutti l’episodio avvenuto a Dicembre dello scorso anno quando il nipote aveva scaraventato un tavolo contro la nonna, ferendola ad una gamba, tanto da costringerla al ricovero presso l’ospedale di Vasto; segnalate ed accertate anche le continue minacce di morte e di dare fuoco all’abitazione se l’anziana non avesse consegnato alla coppia 8 mila euro e non avesse intestato loro l’auto di proprietà del nonno ormai defunto.
La situazione, per i due arrestati, si è ulteriormente aggravata la scorsa mattina quando i Carabinieri della Stazione di Roccaspinalveti, recatisi nella loro abitazione per trarli in arresto, nel corso della perquisizione, hanno recuperato, in un comodino della loro camera da letto, circa 17 grammi di hashish. In una stanza, inoltre, sono stati trovati tre fucili di proprietà del nonno defunto e regolarmente denunciati all’epoca dallo stesso, un calibro 12 marca Benelli, un calibro 12 sovrapposto marca Beretta e un calibro 24 marca Beretta, che di fatto erano ormai nella materiale disponibilità del nipote. Quest’ultimo, tra l’altro, era anche gravato da un provvedimento di diniego alla detenzione di armi, esplosivi e munizionamento a seguito di un episodio di minacce avvenuto in passato. Per queste ragioni è stato anche denunciato per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, detenzione di armi e munizioni. Nella stanza oltre ai fucili del nonno i Carabinieri hanno anche recuperato 1211 colpi calibro 12, 22 e 7,65, oltre a 58 bossoli di vario calibro, 8 frecce per balestre con punte in acciaio, 2 balestre con puntamento ottico di precisione, un arco professionale con carrucole e una Katana.