Ortona. “Non è condivisibile la considerazione fatta da Giuseppe Sabatino secondo la quale la riorganizzazione dei punti nascita in Abruzzo è solo un problema tecnico”.
Lo dichiara l’ex presidente della Provincia di Chieti, attualmente capogruppo Pd al Consiglio Comunale di Ortona,Tommaso Coletti, a seguito della proposta elaborata dal comitato percorso nascite regionale all’esame del presidente Chiodi per essere trasformato in decreto.
“Tale proposta prevede anche l’eliminazione del punto nascita di Ortona – continua Coletti – in totale contrasto con la politica di programmazione dell’offerta sanitari sul territorio portata avanti sia dalla ASL di Chieti che dalla Regione Abruzzo secondo cui l’Ospedale di Ortona deve avere una funzione prevalentemente al femminile. Un centro di Eccellenza di Senologia, con un Centro di Eccellenza per la fecondazione assistita senza un punto nascita non credo sia la scelta più oculata, continua Coletti.
La politica ha il compito di programmare e pianificare l’offerta sanitaria sul territorio della regione tenendo conto delle risorse professionali, delle vocazioni delle singole strutture, della viabilità e delle risorse disponibili. L’Ospedale di Ortona ha un punto nascita funzionante con oltre cinquecento parti l’anno che si inquadra nel contesto del futuro del nosocomio così come previsto da’l’atto aziendale. Ringrazio l’assessore Mauro Febbo – conclude Coletti – per la ferma presa di posizione a favore del punto nascita di Ortona e spero che tutta la classe politica regionale voglia fare altrettanto prima che il Presidente Chiodi assuma l’atto finale così come proposto dal Comitato Percorso Nascite Regionale”.
Il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, commenta: “L’annuncio sulla salvaguardia di soli 9 punti nascita in Abruzzo conferma che Chiodi sta usando un solo criterio nella riforma della sanità: l’accetta. Nessun altro criterio viene preso in considerazione, ed è semplicemente una scelta miope. Chiudere una struttura come Ortona è antieconomico e controproducente. Ortona supera i 500 parti l’anno ed è uno dei pochi presidi sui quali non sarebbe necessario apportare eccessivi investimenti. È antisismico, ha attivato la guardia medica e la guardia anestesisti 24 ore su 24, c’è un servizio di pediatria sempre presente al parto, è dotato di sala operatoria all’interno del blocco parto come pochi altri presidi. Sono state attivate procedure per l’emergenza ostetrica con presidi, kit dedicati e formazione del personale. E come se non bastasse – prosegue il segretario Pd – la percentuale dei cesarei è scesa dal 50,89% del 2010 al 20,8% primi 6 mesi del 2013. Dunque Chiodi dovrebbe spiegare perché chiude punti nascita in regola e concentra ogni attività su presidi che richiederanno altri investimenti. Usando l’accetta invece si rischia solo di ingolfare l’ospedale di Chieti. Queste scelte denunciano ancora di più l’assenza di un’idea generale di programmazione della sanità in Abruzzo alla quale dovremo porre rimedio dal primo giorno in cui finirà l’era Chiodi”.