Chieti. Nell’ambito della Convenzione tra il Comune di Ortona e il Ministero della Giustizia, stipulata nel 2012 per migliorare il servizio e le caratteristiche della biblioteca penitenziaria di Chieti, sono stati presentati i risultati raggiunti nella prima fase del progetto, con la consegna degli attestati di formazione in catalogazione libraria ai detenuti che hanno preso parte al corso.
“Ho inteso dare molto risalto alla consegna di questi attestati” ha spiegato il direttore della Casa Circondariale di Chieti, Giuseppina Ruggero “perché ritengo che sia un’attività importante. Fondamentale è l’istruzione perché senza di essa si commettono alcuni errori. Molte di queste persone non hanno un’istruzione adeguata e spesso ciò porta queste persone a sbagliare”.
Nell’ambito di tale progetto, la biblioteca carceraria è stata ordinata e catalogata da un gruppo di detenuti che hanno partecipato al corso di formazione erogato dalla Biblioteca Comunale di Ortona. Il piano formativo per i detenuti della casa circondariale di Chieti si è realizzato nella strutturazione di un percorso didattico con lezioni e assistenza, fornite dalla Biblioteca di Ortona, all’interno della biblioteca del carcere per un totale di 92 ore per 5 detenuti.
“Oggi è la prima volta che vengo qui” ha detto il sindaco di Ortona, Vincenzo D’Ottavio. “Consegno volentieri questo diploma e se dovessi tornare mi piacerebbe dare un riconoscimento più grande. La lettura aiuta a conoscere”.
Si tratta di una iniziativa innovativa, che si colloca tra le varie esperienze nazionali già attive all’interno di alcuni Istituti penitenziari in collaborazione con le biblioteche pubbliche, e che propone la fruizione culturale come terreno privilegiato dei fattori preventivi e educativi dei detenuto.
“il nostro” ha ricordato il direttore della Biblioteca di Ortona, Tito Viola “non è un attestato di frequenza ma di competenza, nel quale si accerta quello che si è appreso”.
“Questo è un tassello importante” ha concluso il funzionario giuridico-pedagogico della Casa Circondariale di Chieti, Stefania Basilisco “vogliamo dare un qualcosa di più, vogliamo fare arrivare più libri possibili e coltivare i bisogni più che gli interessi, il cuore fondamentale del progetto è questo. La prima cosa che vogliamo fare è quella di rendere la biblioteca più fruibile fisicamente. Vogliamo utilizzare questo spazio come un posto dove i detenuti possano andare a leggere il libro, per fare questo ci vuole un grande spirito di collaborazione. Vogliamo dare la possibilità ai detenuti di leggere”.
Francesco Rapino