Il Villaggio del Fanciullo di Silvi diventa un documentario. Domani la proiezione a Lanciano

villaggio_fanciullo_silviLanciano. “Italia bella per legge”. Questo il titolo dell’incontro che si svolgerà a Lanciano, domani, alle ore 18, nella sede del Centro Servizi Culturali, organizzato dall’Associazione Culturale Frentana e da Legambiente.

Nel corso della serata verrà proiettato il documentario “Il villaggio del fanciullo, un bene comune”, curato da Michele Cassone, presidente del Circolo Legambiente Terre del Cerrano, e da Luigi Di Carlo, documentarista.

Interverranno, inoltre, Vanessa Pallucchi, responsabile nazionale qualità culturale territori di Legambiente, Angelo Di Matteo, Presidente Legambiente Abruzzo, Paola Marrollo del Circolo Legambiente di Lanciano, Errico D’Amico, Presidente dell’Associazione Culturale Frentana e il Sindaco di Lanciano, Mario Pupillo.

Punto focale del dibattito sarà un disegno di legge, sottoscritto da diversi intellettuali, che verrà illustrato da Daniela Pallucchi. Il progetto, che sarà presentato al nuovo Parlamento, mette al centro di ogni programma politico-culturale il sentimento della bellezza come espressione dell’identità nazionale.  “Bello per legge”, insomma, corrisponde all’impulso di sottrarre all’oblio e al degrado le bellezze paesaggistiche, architettoniche e culturali del territorio italiano, spesso sconosciute o semisconosciute: realtà, comunque, compromesse dall’abbandono e dall’inveterata incuria.

La proiezione del documentario “Il villaggio del fanciullo, un bene comune” confermerà proprio la diffusa mancanza di sensibilità, di attenzione e di cura nei confronti di beni che fanno parte del patrimonio storico-culturale italiano. “Si tratta di una storia bellissima” – spiega Michele Cassone- “che colpisce il cuore e le coscienze e spinge a riflettere sui luoghi e l’ambiente come occasione di riscatto sociale e culturale.” La struttura architettonica “Il villaggio del fanciullo” sorse a Silvi Marina nel 1948, con l’idea di aiutare ragazzi bisognosi e disadattati. L’opera fu fortemente voluta da un cappellano militare che, già nel 1945, all’interno dell’ex carcere delle Torri Montanare di Lanciano, dava ospitalità e cure a bambini poveri e affamati, recuperati spesso dalla strada e che sembravano condannati a un destino di miseria o criminalità. “La nostra Associazione” spiega D’Amico “ancora una volta, è ferma nel suo proposito di riscoprire le storie poco note di Lanciano. Vicende che non solo siano suggestive ma che ripropongano e sintetizzino i valori forti e ineludibili della solidarietà e dell’attenzione verso gli altri”.

 

 

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