Costituente Parco Nazionale della Costa Teatina su rischio ambientale territorio

parco_costa_teatinaChieti. “Oddio petrolio in mare! Molti la mattina del 22.01.13 sono stati costretti a realizzare quello che associazioni e cittadini sensibili e attivi denunciano e temono da anni”. Così recita una nota della costituente del Parco Nazionale della Costa Teatina.

“Tutto il nostro territorio – prosegue la nota – è a forte rischio ambientale, la nostra offerta turistica potrebbe azzerarsi in un attimo. Davanti alla costa vastese si pompa petrolio da 30 anni. Quale sia il reale stato del mare a questo punto non è dato saperlo, attraverso la stampa nel passato abbiamo appreso di altri sversamenti, sicuramente con meno clamore. La mobilitazione dei cittadini paga, la stessa stampa se i cittadini si mostrano attenti, è disponibile a fare più informazione dando alle notizie il giusto spazio, e non un trafiletto come è successo nel passato, quando più di una volta alcuni pescatori della piccola pesca ci hanno segnalato particolari episodi nei pressi delle piattaforme denominate Rospo Mare. Il rischio c’è, del resto c’è un nave, che con costanza, preleva greggio da un’altra nave container ancorata e poi scorazza quotidianamente per tutto il medio basso adriatico. Si è calcolato che il greggio estratto in 30 anni ha coperto semplicemente 60 gg del fabbisogno nazionale, lo 0.005%, che corrisponde ad un sacco di soldi per chi estrae, un niente per l’energia nazionale, ancora meno per il territorio in cambio di tantissimi rischi come mostrano le immagini di questi giorni compreso i gabbiani incatramati. Da quando è iniziato la vicenda del Centro Oli di Ortona (rafineria), tante cose non sono più segrete, negli anni ci si è opposti in maniera decisa alle istanze di ulteriori trivellazioni da parte delle compagnie petrolifere, attraverso convegni, petizioni, manifestazioni e centinaia di osservazioni inoltrate al Ministero delle attività produttive in occasione delle istanze da parte delle compagnie petrolifere. Così si è tamponato un po’, ma le decine di richieste della Petroceltic davanti a Vasto fino alle Tremiti e al Gargano tutto rimangono in piedi, con sgomento a fine anno abbiamo appreso che Ombrina Mare un autentica enorme raffineria galleggiante davanti a San Vito (a sole 3 miglia e mezza) è stata praticamente autorizzata, un regalo di Monti e e Passera al quale la nostra politica, soprattutto regionale, non ha saputo o voluto opporsi. In questi anni la politica come spesso capita ha detto ‘ni’, niente di organico, il tutto è stato delegato alla sensibilità personale di qualche amministratore che non si è tirato indietro in sede di osservazioni. Noi diciamo che è giunto il momento di invertire decisamente la rotta con chiare decisioni politiche e con indirizzi incontrovertibili, bisogna giungere al più presto alla perimetrazione definitiva del Parco nazionale della Costa Teatina. E’ vero che tecnicamente non risolve del tutto il problema petrolio, soprattutto in mare, ma indica chiaramente quale direzione vuole prendere il territorio, ovvero uno sviluppo turistico ambientale e sostenibile assolutamente non compatibile con le trivellazioni petrolifere, comunque. In ogni caso un parco allontana i petrolieri perché comporta troppa burocrazia in più per loro che amano concludere pratiche veloci ed accomodanti. Bisogna assolutamente bloccare l’insediamento di Ombrina Mare, Maria Rita D’Orsogna a proposito dello sversamento di Rospo Mare ha dichiarato ‘tutti in stato d’allarme per Rospo Mare. Non avete visto niente. Aspettate solo Ombrina, e queste cose saranno all’ordine dl giorno. Le FPSO (navi di supporto offshore) in Inghilterra hanno in media 45 sversamenti l’anno’. Non si può consentire l’allargamento di Rospo Mare, che ha presentato istanza di ampliamento. Proprio in questi giorni sia le associazioni che il comune di Vasto stanno preparando le osservazioni da inoltrare al Ministero delle attività produttive. E’ ora che Rospo Mare dopo 30 anni di pompaggio liberi il nostro mare dalla sua presenza impattante ed inquinante, soprattutto dopo le raccapricianti immagini dei gabbiani incatramati, ignari delatori di un disastro ambientale che non riguarda solo loro, ma tutta la fauna e flora del fondale marino (chi andrà a stimare quei danni?) e quindi tutta la rete trofica adriatica (di cui facciamo parte integrante!) In conclusione ci sentiamo di rivolgere un caloroso invito agli operatori economici del turismo (albergatori, balneatori, ristoratori, proprietari di bed & breakfast, campeggi, bars, pubs ecc…) e tutti i cittadini che amano il mare: fate sentire la vostra voce !!!! la vostra voce in questi anni è stata troppo debole! voi potete spingere la politica abruzzese a scelte più coraggiose, noi siamo disposti a mettere a disposizione tutto il bagaglio di conoscenza che abbiamo accumulato in questi anni”.

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