Chieti. Cresce e svetta l’Emodinamica di Chieti che, con l’attivazione del nuovo reparto, dotato di due sale con angiografi di ultima generazione, ha intrapreso un’intensa attività di cardiologia interventistica strutturale, a partire dall’impianto di protesi all’interno della valvola aortica, già eseguito su diversi pazienti.
A dimostrazione dell’elevato livello tecnico e tecnologico raggiunto dall’unità operativa, domani, mercoledì 13, alle ore 9.30 sarà eseguita una procedura “live”, trasmessa in diretta all’Auditorium del Rettorato dell’Università “d’Annunzio” nell’ambito di un convegno, organizzato da Sabina Gallina e Marco Zimarino, dedicato proprio alla cardiologia interventistica, a cui prenderanno parte cardiologi, cardiochirurghi, neurologi, radiologi anestesisti, infermieri e tecnici.
L’intervento sarà eseguito su una paziente aquilana di 82 anni, alla quale era stata impiantata chirurgicamente una protesi biologica dodici anni fa, ormai degenerata e che domani sarà sostituita.
La nuova frontiera per Chieti, dunque, è il trattamento di pazienti affetti da ostruzioni della valvola aortica o insufficienza della valvola mitralica che non possono essere sottoposti a intervento cardiochirurgico per via dell’età avanzata o di elevato rischio operatorio e che sarebbero, pertanto, destinati a una sopravvivenza breve. In Emodinamica vengono trattati per via percutanea, con paziente sveglio e in anestesia locale, praticando una micro incisione sulla pelle per introdurre la protesi valvolare attraverso l’arteria femorale.
“Con il nuovo reparto abbiamo potuto sviluppare attività che in passato ci erano precluse per questioni logistiche – mette in evidenza Nicola Maddestra, direttore dell’Emodinamica – e che ci pongono in primo piano nella nostra regione nel trattamento di alcune patologie, che richiedono dotazione tecnologica e figure professionali adeguate. Nella nostra unità operativa, oltre alla tradizionale angioplastica rivolta a pazienti infartuati o comunque con ostruzione delle coronarie, ora interveniamo anche in caso di occlusione della valvola aortica, trattata principalmente con impianto di protesi biologica eseguita in anestesia locale. Si tratta di una procedura particolarmente indicata in pazienti in età avanzata, con pluripatologie e che non possono essere sottoposti a intervento chirurgico tradizionale per l’elevato rischio operatorio”.
Ma nuove sfide attendono per il 2018 l’Emodinamica di Chieti, che si prepara a interventi di “mitra-clip” per la correzione dell’insufficienza valvolare mitralica.