Orsogna. Il Tribunale di Chieti ha condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno Alessandro Di Pompo e Mariagiovanna Contento, entrambi di Orsogna, moglie e marito, accusati di bancarotta fraudolenta. Nei loro confronti è stata disposta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Il pm Lucia Campo aveva chiesto la condanna a 5 anni. L’accusa di bancarotta nasce dal fallimento della Saninvest srl, società che gestiva una casa di riposo di Pennapiedimonte, fallimento deciso dal Tribunale di Chieti nel 2013. Società della quale Di Pompo è stato sia amministratore unico che consigliere di amministrazione mentre la Contento era presidente del Cda.
I due, secondo l’accusa, dai conti della società avrebbero distratto 98.500 euro, quindi 130.000 euro. Inoltre altri 54.165 euro furono distratti e usati per spese personali per comprare mobili, pelletteria, oro e telefonia. Tra i beni distratti anche un’auto Nissan, una fotocopiatrice, due personal computer e monitor, un centralino telefonico. Inoltre, per favorire la Contento a danno dei dipendenti creditori, disposero il pagamento degli stipendi per oltre 56.574 euro.
Il Tribunale ha condannato entrambi al risarcimento dei danni, in separato giudizio, a favore delle sei parti civili ovvero altrettanti soci di minoranza della Saninvest, assistite dall’avvocato Maria Laura Stuppia. Di Pompo e la moglie sono assistiti rispettivamente dagli avvocati Guglielmo Flacco e Alessandra Di Ciano.