Ortona. Le dimissioni del sindaco Nicola Fratino hanno gettato lo sconforto tra gli animi di quei cittadini che, nel 2010, hanno istituito il comitato Ortona Osservatorio ambiente, un movimento nato per dar voce a quanti “vivono” nella zona industriale di Ortona e da tempo subiscono gravi danni alla loro salute. La causa sta nei fattori altamente inquinanti, presenti nell’aria, prodotti dall’attività degli impianti industriali, la cui localizzazione è prossima a quella di molte abitazioni.
A raccontare cosa significa vivere a soli 180 metri da uno dei sette canali di emissione della Pavimental, azienda che produce conglomerati bituminosi, è una donna, moglie e madre di un bimbo, che qualche giorno fa, in seguito ad una crisi respiratoria, è stato portato al presidio sanitario locale perchè necessitava di cure mediche immediate.
Aria irrespirabile, rumori continui, sono solo alcuni dei disagi che chi abita in questa porzione della città deve subire quotidianamente.
Nonostante le segnalazioni fatte dal comitato, composto da 48 cittadini, agli organi istituzionali competenti (il Ministero dell’Ambiente, Arta di Chieti, Asl di Chieti e Ortona), ad oggi non è giunta alcuna risposta ai solleciti della cittadinanza.
Una situazione che per la popolazione diventerebbe inaccettabile, se partisse l’attività della centrale della turbogas; tema che ha fatto tanto discutere le ultime sedute del consiglio comunale.
“Chiediamo una delocalizzazione degli impianti o una loro messa a norma secondo criteri di impiantistica moderni e non inquinanti”. Questo è l’appello disperato della gente.
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