Un tergicristallo rotto. E’ quanto resta dell’ultimo episodio che si è verificato fuori dallo scalo abruzzese, dove resta alta la tensione tra i tassisti di Chieti e quelli di Pescara. Una rivalità ingiustificata, portata avanti a suon di denunce e atti vandalici.
Ad avere la peggio, secondo la Confartigianato, sono sempre i tassisti teatini. “L’ultimo episodio” racconta Luigi Colalongo, presidente regionale Confartigianto Taxi “si è consumato sabato notte negli stalli rdi fronte l’ingresso dell’aeroporto. Uno dei sedici tassisti teatini a marchio Cometa-Confartigianato si è recato in aeroporto dopo aver ricevuto una prenotazione al radio-taxi da parte di alcuni utenti. Il collega è entrato in aeroporto e si è posizionato con un cartello nei pressi dell’arrivo passeggeri. Una volta uscito non ha ritrovato più il tergicristallo posteriore del suo taxi. E’ stata sporta denuncia contro ignoti alla polizia aeroportuale per danneggiamento doloso e le telecamere dell’aeroporto dovrebbero essere utili ad individuare il colpevole”.
Ma la situazione, secondo Colalongo, è diventata ormai insostenibile. “I tassisti pescaresi continuano a volere il monopolio del servizio in aeroporto malgrado la direzione dell’Enac, l’ente aeroportuale, abbia hiaramente stabilito come nelle aree ad uso pubblico dell’aeroporto d’Abruzzo possano effettuare il servizio di piazza, sia in entrata che in uscita, i titolari di licenza taxi iscritti negli elenchi delle città capoluogo della regione, delle relative province e del Comune in cui insiste parte dello scalo aereo. Eppure la vita dei tassisti teatini si fa sempre più difficile. La Regione, di recente, ha istituito una commissione apposita per varare un regolamento per il servizio taxi in aeroporto che, però, tarda ad arrivare”.
“La Regione faccia rispettare i regolamenti sanciti dall’ente aeroportuale” aggiunge Daniele Giangiulli, direttore provinciale e regionale di Confartigianato “ponendo fine a questa situazione di illegalità penalizzante oltremodo per i tassisti che vengono puntualmente discriminati”.