Lanciano, ritrovate oltre 70 marche da bollo falsificate: due denunce

marche_da_bolloLanciano. Marche da bollo falsificate. È quanto hanno rinvenuto i carabinieri della Compagnia di Lanciano dalla perquisizione del gestore di un bar all’interno di un centro commerciale, dove gli agenti avevano notato uno strano movimento di clienti che, una volta entrati nel locale, ne uscivano dopo alcuni minuti senza avere consumato nulla.

Insospettiti dallo strano comportamento, i carabinieri hanno così deciso di perquisire M.S., 44enne di San Vito Chetino gestore dell’attività, a uci però non sono state trovate sostanze stupefacenti, ma 5 involucri di carta che a loro volta contenevano 61 marche da bollo di vario importo, tutte palesemente contraffatte, per un valore complessivo di oltre 2.100 euro. È risultata, inoltre, palesemente falsa anche la marca da bollo affrancata sull’autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande.

L’uomo è stato denunciato presso la Procura della Repubblica di Lanciano per falsificazione valori di bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione o messa in circolazione di valori di bollo falsificati.

È stata inoltre disposta, per la giornata di ieri, una serie di perquisizioni presso altre rivendite di Tabacchi, per riscontrare l’eventuale presenza di altre marche da bollo falsificate. In una di queste attività commerciali è stato così scoperto che il proprietario aveva nascosto nella parte posteriore di un cassetto un involucro contenente due marche da 70 euro e nove da 18 euro, anche queste chiaramente false.

L’uomo, A.M., classe 82, nativo di Atessa ma residente a Francavilla al Mare, è stato denunciato. Resta ora da capire quale utilizzo poteva essere fatto di marche da bollo di valore non corrispondente a quelli emessi dal Ministero.

bollo_falsoCome descritto dagli stessi carabinieri, diverse le divergenze rintracciabili tra un valore vero ed uno falso. Di seguito la descrizione degli elementi che contraddistinguono la marca da bollo falsificata: 

(differenza identificata dal cerchio viola) la banda argentata posta all’estrema sinistra della marca è palesemente diversa da quella originale, che invece riproduce piccoli stemmi della Repubblica Italiana.

(differenza identificata dal rettangolo rosso) gli stemmi della R.I. che si ripetono in stampa blu a metà altezza circa della banda argentata, invece, mancano totalmente sulla marca falsificata.

(differenza identificata dalla riga verde) la cornice che delimita la marca è di colore arancione e riproduce al suo interno la scritta “Ministero dell’Economia e delle Finanze Agenzia delle Entrate”. Questa scritta, nella marca falsificata, si fa confusa a causa del tipo di inchiostro, fino a diventare un’unica fascia arancione.

(differenza identificata dall’ovale arancione) la scritta “Agenzia delle Entrate” nella marca falsificata è di colore nettamente differente da quella originale.

Più in generale, si nota un utilizzo di carta ben diversa dall’originale, decisamente più assorbente, su cui evidentemente il colore perde il suo contorno netto e ciò lo si evidenzia anche dal carattere e dalla definizione di numeri e lettere.

E’ chiaro che non si può escludere che le operazioni di falsificazione, nel tempo, si facciano sensibilmente più precise, allo scopo di rendere i valori riprodotti quanto più possibile prossimi al vero ed eludere i controlli, ma a tal fine è utile ricordare che qualora sussistesse il dubbio in merito alla autenticità del valore in proprio possesso, il cittadino può rivolgersi ai carabinieri, che eseguiranno il dovuto riscontro confermando che si tratti o meno di valore falsificato.

 

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