Chieti. Si terrà domani pomeriggio, alle ore 16.30 all’Auditorium Cianfarani di Chieti, la 2° edizione della tavola rotonda “Immigrazione e integrazione – dalle povertà LOCALI a quelle GLOBALI”.
“L’amministrazione supporta questa iniziativa. – ha affermato Mario Olivieri, coordinatore CVR – Quest’anno facciamo un salto di qualità, non ci fermeremo al livello locale, ma andremo a trattare le tematiche che riguardno milioni e milioni di persone. Si deve capire perchè queste persone vengono”.
“Questo – ha invece sottolineato Don Enrico D’Antonio, direttore Caritas Chieti e Migrantes Regionale – è un discorso che ha radici nella prima guerra mondiale. Non si deve accogliere il diverso con discorsi integralisti. Bisogna ricordare a tutti che abbiamo un forte impegno per l’integrazione”.
L’incontro di domani sarà introdotto dal sindaco di Chieti Umberto Di Primio e da Don Enrico D’Antonio. Interverranno: Francuccio Gesualdi, esperto di relazioni Nord Sud del Mondo; Mihai Mircea Butcovan, scrittore rumeno; Sergio Marelli, segretario generale della FOCSIU, l’onorevole Daniele Toto ed il senatore Giovanni Legnini. Modererà l’incontro il dott. Filippo Di Giovanni della Caritas Diocesana.
“Io non parlerei del problema immigrazione – ha precisato l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Chieti Emilia De Matteo – ma di fenomeno immigrazione che nel tempo si è manifestato come una risorsa. Il Comune di Chieti nel corso degli anni ha attuato una serie di azioni che sono di riconoscimento nei confronti della criticità delle persone che arrivano sul nostro territorio. C’è stato l’inserimento lavorativo con alcuni immigrati, con progetti personalizzati. Sono state aiutate delle famiglie in maniera diretta. Mai come in questo momento bisogna confortare quello che è il fenomeno dell’immigrazione mantenendo la storia che ognuno si porta dietro”.
Infine il sindaco Umberto Di Primio ha affermato: “Si vuole testimoniare l’attenzione dell’amministrazione verso le associazioni che si occupano dell’immigrazione. La città di Chieti ha aperto la porta verso la tematica dell’immigrazione. Molti dei nostri immigrati vivono la città con una loro attività, quindi vivono la città in modo pieno. Un requisito fondamentale per gli immigrati è la conoscenza della lingua italiana. Questa non è una imposizione, ma è un requisito fondamentale affinchè gli immigrati si integrino e con il tempo non vengano progressivmente emarginati. C’è anche un altro elemento: i principi dei cattolici devono far diventare dei buoni cristiani. Ci deve essere la totale volontà di rispettare chi si ha di fronte. L’immigrato che si integra, si integra con le nostre regole, con le nostre leggi e con il nostro modo di vivere. Auspico che queste iniziative facciano fare un qualcosa in più”.
Francesco Rapino