Da tempo, infatti, subiva le continue vessazioni di quattro giovani suoi conoscenti che lo avevano preso di mira. L’ultimo grave episodio si era verificato alcune sere prima, quando i bulli lo avevano affrontato all’interno di un esercizio pubblico dandogli dell’infame in quanto, a loro dire, sarebbe stato lui a segnalarli alle Forze dell’ordine che li avevano fermati a Pescara giorni prima, sottoponendoli ad una perquisizione che si era conclusa con il sequestro di strumenti atti ad offendere e una denuncia.
Secondo i quattro la cosa andava “risolta” con una adeguata somma di denaro: hanno iniziato, intimandolo di tirar fuori tutti i soldi che aveva in tasca; quando però si sono resi conto che il ragazzo non aveva con sè denaro, gli hanno chiesto di portare 50 euro entro le ore 15 del giorno successivo minacciando lui e i suoi familiari. Il timore di quanto sarebbe potuto succedere, ma soprattutto la certezza che, anche pagando, non si sarebbe liberato degli aguzzini, hanno spinto il giovane a sporgere denuncia.
I carabinieri hanno quindi organizzato un servizio di osservazione dopo aver fotocopiato la banconota da 50 euro che doveva essere estorta alla vittima. Alle 15, nel luogo fissato per l’incontro nel pieno centro di Chieti, i militari si sono appostati. All’appuntamento si sono presentati due giovani i quali hanno affrontato la vittima pretendendo la consegna della somma pattuita. Subito dopo i due sono entrati in una vicina tabaccheria. A quel punto i carabinieri hanno deciso di intervenire bloccando i due mentre uscivano dall’esercizio dopo aver acquistato una ricarica telefonica da 20 euro ed aver intascato i 30 euro quale resto della banconota estorta. I due sono stati trasferiti nel carcere di Chieti per concorso in estorsione. Le indagini sono in corso per risalire agli altri due giovani che non si erano presentati all’appuntamento e che dovranno rispondere di tentata estorsione.