Bomba. “Il lago di Bomba è un vero e proprio tesoro naturalistico e come tale dovrebbe essere salvaguardato e valorizzato”. Il consigliere regionale dell’Italia dei Valori Lucrezio Paolini si schiera ancora una volta a tutela dell’ambiente, in difesa di uno dei gioielli della provincia teatina.
“Nonostante sia da tutti considerato uno tra i più bei laghi d’Abruzzo e d’Italia” scrive in una nota “una delle grandi multinazionali degli idrocarburi (la Forest Oil Corporation) ha presentato un progetto che ne prevede la trivellazione con cinque pozzi (2 preesistenti e 3 nuovi) per l’estrazione di circa 650mila metri cubi di gas al giorno, la costruzione di una raffineria su un’area di 20mila mq, la realizzazione di un gasdotto di circa 7,5 km. nei comuni di Roccascalegna e Torricella Peligna. Il lago di Bomba è il prodotto dello sbarramento del fiume Sangro mediante una diga realizzata in terra battuta; vi sono, quindi, elevatissimi rischi di natura idrogeologica legati anche all’elevata fragilità del sottosuolo, che possono dar luogo a fenomeni di subsidenza, con l’abbassamento del suolo e conseguente instabilità della diga sovrastante. D’altro canto, proprio per questi motivi l’Agip, nel 1992, rinunciò a portare avanti progetti di estrazione di gas naturali”.
Secondo Paolini, dunque, “il progetto di trivellazione si colloca in un contesto che ormai vede l’Abruzzo ridotto a mero distretto minerario, un vero e proprio Eldorado per le compagnie multinazionali che si muovono in un contesto privo di norme. E il Governo nazionale è sordo alle proteste dei cittadini e delle amministrazioni locali, che pure si sono espressi contro il progetto di trivellazione”.
Il gruppo regionale dell’Italia dei Valori chiede, così, all’Assessore regionale competente “se sono state analizzate e valutate le conseguenze di un simile progetto, ma anche se esistono le autorizzazioni per la costruzione di un metanodotto lungo oltre 7 chilometri. Infine, sollecitiamo la Regione a intervenire presso il Ministero per scongiurare la realizzazione di un intervento che, oltre a creare forti rischi per la salute, è assolutamente pericoloso per la stabilità della diga sovrastante e pregiudizievole a tutti gli effetti per le prospettive di sviluppo turistico, economico ed occupazionale di quelle zone”.