Chieti. Nella giornata di ieri, presso il Ministero dello Sviluppo Economico (Roma), si è svolto un incontro per quanto concerne la dichiarata volontà di Thales di chiudere il sito industriale di Chieti Scalo.
A detto incontro, hanno partecipato le delegazioni sindacali, il vicepresidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, i rappresentanti del Ministero, ed i massimi dirigenti della Thales Italia.
Al centro della discussione, per entrare nel dettaglio, la decisione di Thales di cedere una piccola parte del sito ad una nuova società, soggetto nato il 20 dicembre, e la volontà di dismettere la restante parte.
Nel corso dell’incontro, la delegazione sindacale, ha spiegato nuovamente in maniera dettagliata la propria posizione che non solo si concretizza in un NO secco a tali idee, ma, nello specifico, sono stati snocciolati tutti i numeri che riguardano il sito produttivo di Chieti. Zero investimenti, fatturato depotenziato da scelte sbagliate e da decisioni positive mai assunte, riduzione del personale (che ha determinato la perdita di importanti professionalità). Come dire, se le cose non vanno benissimo, la responsabilità è da attribuire ad un gruppo dirigente totalmente incapace di governare attività così complesse.
Le Istituzioni, Regione Abruzzo e Ministero, hanno ribadito il loro massimo impegno per scongiurare la chiusura della Thales di Chieti. Il Governo, inoltre, ha spiegato con fermezza, che la questione Thales è una partita di rilevanza nazionale.
L’Azienda, dal canto suo, è stata totalmente incapace di assumere responsabilità di alcun tipo, l’unica dichiarazione possibile è stata l’aver ufficializzato una interlocuzione con un piccolo imprenditore che sembrerebbe intenzionato all’acquisto.
Il Sindacato, non ha espresso alcun giudizio nel merito di un possibile piano B, per noi, ad oggi, l’unica soluzione possibile è sviluppare un piano industriale di rilancio che preveda un vero impegno della Thales, cosa che in questi anni è mancata.
Si tornerà al tavolo ministeriale il prossimo 29 febbraio. Intanto, lunedì si terranno le assemblee sindacali ed in quell’occasione saranno programmate nuove iniziative di lotta. Inoltre, Fim, Fiom, Uilm, hanno chiesto ai dirigenti francesi un faccia a faccia per ripristinare un confronto vero su questa partita che non può essere gestita ancora con annunci preconfezionati.