Paglieta. Ieri è stata una giornata importante nella lotta contro “l’inutile elettrodotto Villanova – Gissi che attraversa i più bei paesaggi agricoli delle colline chietine”.
“Un centinaio di attivisti per per nove ore di una giornata torrida hanno (in)seguito le procedure di occupazione d’urgenza a Paglieta ‘scortando’ i proprietari che hanno vinto praticamente su tutta la linea, visto che ben 16 cittadini, la quasi totalità delle procedure avvenute ieri, si sono opposti con successo all’ingresso dei funzionari di Terna che si presentavano con il decreto di occupazione di urgenza. Alla fine dopo questa giornata giocata per difendere le terre coltivate da generazioni di abruzzesi, gli attivisti si sono rilassati rifocillandosi presso la cantina sociale di Paglieta. Un modo per sottolineare lo spirito comunitario che contraddistingue questa lotta”.
Lo hanno spiegato in una nota il Coordinamento dei comitati contro il nuovo elettrodotto Villanova-Gissi, aggiungendo che “spiace dover constatare che il diritto dei proprietari di opporsi con un semplice ‘no’ ai funzionari di Terna di fatto sia stato riconosciuto solo dopo quanto accaduto lo scorso 8 luglio a Sant’Onofrio. C’è voluta quella giornata per chiarire che gli incaricati di Terna devono andare via quando il proprietario replica con un ‘No’ all’occupazione. Le scene incredibili e surreali che per mesi hanno contraddistinto decine di occupazioni di urgenza, con i tecnici di Terna che cercavano di entrare nelle terre da ogni lato nonostante i dinieghi dei proprietari, rimangono lì a testimonianza dello stato di generale indifferenza di larga parte delle istituzioni, regione Abruzzo in primis, che per mesi sono rimaste ferme rispetto a quanto stava accadendo, mancando di rispondere con i fatti al grido di dolore di tantissimi proprietari. Ci chiediamo se le istituzioni, a partire dalle procure interessate, stiano verificando la legittimità di quanto accaduto su queste occupazioni d’urgenza. Centinaia di persone, compresi sindaci, deputati, consiglieri regionali e le stesse forze dell’ordine, potrebbero testimoniare cosa è accaduto. Solo l’impegno e l’abnegazione dei cittadini e di alcuni sindaci, come quelli di Paglieta, Castelfrentano e Lanciano, che sono rimasti a fianco ai loro cittadini, hanno permesso si svelare la realtà. Un anno di attività di Terna sarebbe stata bloccata o in larga parte rallentata. Nei paesi civili sarebbero state le istituzioni, vista la rilevanza dell’impatto dell’opera sulla vita dei cittadini, a dover chiarire in maniera preventiva i limiti dell’azione di Terna, spiegando le fasi procedurali. Siamo convinti che tanti altri proprietari avrebbero capito che era possibile opporsi senza troppi problemi, comportandosi di conseguenza. Ancora ieri diversi cittadini si sono dovuti presentare con l’avvocato e con un centinaio di altri cittadini al seguito per affermare il proprio diritto, che poi ieri si è tradotto in un colloquio di 5 secondi con il tecnico di Terna che chiede di poter entrare, il proprietario che risponde Sì o No e, in quest’ultimo caso, con Terna che deve limitarsi a registrare il diniego, girare i tacchi e andare via. Il tutto con decine di rappresentanti delle forze di polizia che, sotto un sole cocente, per tutta la giornata hanno assistito alla scena per prevenire eventuali tensioni. Un ulteriore costo per la collettività di quest’opera inutile.In tutta la vicenda spicca la totale assenza della Regione Abruzzo che sta abbandonando i cittadini a loro stessi”.
Per i Coordinamento “con le loro forze i cittadini si stanno rivelando più efficaci dei massimi rappresentanti istituzionali regionali e delle loro parole. Su questo torneremo a breve con documenti e atti che illustrano cosa sta facendo e cosa non sta facendo la Regione Abruzzo, a partire dal suo presidente e dal suo assessore competente”.
Le procedure di occupazione procedono lunedì mattina a Paglieta e Atessa.