Ortona, Elsa 2: cominciati i sondaggi in mare. Preoccupate le associazioni ambientaliste

piattaforme_marine_1_bigOrtona. Mercoledì scorso sono state avviate, nel mare di Ortona, le “indagini geofisiche marine per il progetto di perforazione di un pozzo esplorativo per la ricerca di idrocarburi in mare per mezzo di una piattaforma con gambe (jack up) sul sito Elsa 2,di fronte la nota riserva regionale Ripari di Giobbe, per conto della VEGA OIL S.p.A. ” (Ord. 08/2010 della Capitaneria di Porto di Ortona).

La segnalazione di quanto sta accadendo al largo della costa di Ortona, arriva dalla rete di associazioni Emergenza ambiente Abruzzo (Maria Rita D’Orsogna, Dante Caserta del Wwf, Angelo Di Matteo di Legambiente e Claudio Censoni del Comitato abruzzese difesa beni comuni). “In altre parole” si legge nella nota della rete di associazioni ambientaliste, “ stanno studiando i fondali per l’istallazione di una piattaforma petrolifera con le sue tubazioni sottomarine, prima di sapere l’esito della Valutazione di Impatto Ambientale della stessa”. Le ricerche vengono effettuate dalla nave OGS Explora di proprietà dell´Ist. Naz. di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale; un ente pubblico che in mancanza di sufficienti contributi statali, invece di fare ricerca, deve accettare commesse da terzi”.  La rotta della nave può essere seguita sul sito: http://webcc.ogs.trieste.it/explora/. La nave, dopo aver incrociato sulle coordinate del pozzo Elsa 2, si è ora spostata (ben oltre il chilometro quadrato di cui si parla nell’ordinanza).

“Vista la procedura di valutazione dello Studio di Impatto Ambientale” si legge nella segnalazione, “ da parte del Ministero dell’Ambiente essere ancora in corso e visto che, se il permesso di estrazione non fosse concesso, queste indagini sarebbero una spesa inutile, ci domandiamo il perché del comportamento della società petrolifera. Le possibilità, a nostro parere, sono solo tre: o la ditta non si preoccupa dei suoi azionisti, o ha già ricevuto assicurazioni in merito, o le indagini potranno essere usate anche per altri progetti (ad esempio un rigassificatore). Senza alcun dubbio, l’andirivieni dell’Explora mostra che il progetto di trasformazione dell’Abruzzo in regione mineraria avanza, ignorando le volontà espresse dai cittadini e da moltissime Amministrazioni e nonostante le affermazioni rassicuranti del governatore Chiodi. Dobbiamo quindi fare ancora la stessa domanda: quali sono le intenzioni della Regione per opporsi efficacemente e prima che sia troppo tardi a questa radicale trasformazione del suo territorio?”.

 

 

 

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