Lanciano. “Giovedì 7 Maggio, a Lanciano, presso l’Hotel Villa Medici, si terrà l’Assemblea Generale dell’Anifa, oltre agli adempimenti istituzionali verranno affrontati alcuni argomenti a nostro giudizio molto importanti per la categoria”.
Si legge così in una nota che prosegue: “L’Anifa da sempre denuncia gli effetti perversi dell’agire di una rappresentanza sindacale inadeguata e spesso collusa con interessi contrari al comparto funebre.
Uno degli effetti più insopportabili è aver reso l’impresa funebre ostaggio della lobby della “formazione professionale fine a se stessa” vedere imprenditori con esperienza decennale umiliarsi nel frequentare corsi per accaparrarsi il pezzo di carta è l’ennesima porcheria di una rappresentanza oscena.
L’Anifa con ricorso al Tar ha attaccato la normativa abruzzese accusandola di violare la normativa europea ed italiana e soprattutto di violare la costituzione. Se il ricorso produrrà gli effetti da noi auspicati ci saranno profonde ricadute nazionali.
Questa categoria professionale artigiana deve rialzare la testa, deve avere la dignità e la forza di cacciare a calci nel culo i mercanti dal Tempio.
Nel corso dell’Assemblea si parlerà specificatamente dei corsi di formazione abruzzesi, si chiarirà che a differenza delle false informazioni fatte circolare da i soliti parassiti, per svolgere l’attività di onoranze funebri non vi è nessuna obbligatorietà di frequenza di corsi professionali per il semplice fatto che non esiste la qualifica di imprenditore funebre.
Nel corso dell’Assemblea cercheremo di far capire quali sono i reali obiettivi del progetto di legge nazionale DDL1161 depositato in Senato, cercheremo di spiegare gli effetti reali dell’eventuale applicazione delle norme in esso contenute.
Per non essere fraintesi ribadiamo che l’ANIFA lavora per l’istituzione della qualifica professionale dell’imprenditore funebre artigiano, qualifica che non può essere istituita con normativa regionale ma deve essere istituita con normativa nazionale.
La formazione a cui noi aspiriamo non può certo ridursi alla frequenza di corsetti di 24 ore utili solo a far mangiare le lobbies della “formazione fine a se stessa”. Nella formazione che intendiamo noi devono essere coinvolti gli artigiani con decenni di esperienza, le ASL, le università, i comuni ognuno nella materia di competenza, il nostro obiettivo non è creare mere barriere all’entrata, il nostro obiettivo è favorire la formazione di una categoria adeguatamente formata capace di rappresentarsi da sola, capace di difendersi dalle innumerevoli porcherie dei parassiti professionali e soprattutto capace di difendere il comparto dai macabri conflitti d’interesse sempre più sfacciati e sempre più protetti da una politica imbarazzante.
Lo scempio che viene fatto nella gestione dei servizi cimiteriali, i cui costi ricadono tutti sulle spalle delle famiglie dolenti, è reso possibile da una categoria funebre non all’altezza del suo compito. Chiunque è interessato, chiunque voglia apportare il suo contributo è invitato a partecipare”.