Chieti. Scoperti su Marte dei ‘vulcanetti’ di fango creati dalla risalita di acqua allo stato liquido sotto la superficie: a scoprirli è un gruppo di ricercatori guidato da Monica Pondrelli, dell’Università di D’Annunzio di Chieti.
Lo studio pubblicato sulla rivista della Società Geologica Americana indica che queste strutture potrebbero aver favorito in passato la presenza di microrganismi.
“Sono dei coni di terreno – ha spiegato all’ANSA Pondrelli – con un foro al centro. Si tratta di strutture simili ai vulcanetti di fango che si trovano anche sulla Terra.
Entrambi sono legati alla fuoriuscita di liquido dal sottosuolo ma si tratta di materiali diversi”. La formazione di quelli rinvenuti su Marte sarebbe avvenuta tra 3,5 e 2,4 miliardi di anni fa, in una fase di profondo cambiamento climatico per il pianeta rosso, e possono raccontare molti dettagli sul passato di Marte.
I ‘vulcanetti’ analizzati dai ricercatori italiani sono presenti in gran numero nella regione denominata Arabia Terra.
“Sono il prodotto – ha spiegato Pondrelli – di un processo non più attivo, delle formazioni ‘fossili’, ma non possiamo escludere che non ci sia più acqua nel sottosuolo”.
Secondo lo studio queste strutture potrebbero in qualche modo aver favorito la presenza di colonie di vita unicellulare, tanto che la regione è stata proposta come sito di atterraggio per la prossima missione di esplorazione robotica programmata dalla Nasa per il 2020.