“Difendiamo Punta Penna sino all’ultimo granello” è l’appello lanciato da molti cittadini sul social network Facebook, che già conta alcuni gruppi contro la decisione della Regione di prelevare sabbia nel mare antistante la spiaggia di Punta Penna. Il quantitativo estratto permetterebbe il ripascimento della spiaggia di Casalbordino, ma, secondo molti, provocherebbe anche seri danni al valore naturalistico della zona. Sembra, infatti, che la creazione di una cava sottomarina possa provocare importanti e irrimediabili fenomeni erosivi, che andrebbero così a deturpare, senza possibilità di recupero, l’area in questione.
Già ieri era stato approvato, in Consiglio comunale, un documento con il quale anche il Comune di Vasto chiede ufficialmente alla Regione Abruzzo di sospendere ogni tipo di attività in merito. Oggi arriva anche l’annuncio della mobilitazione, che, assicurano gli ambientalisti, sarà comunque solo la prima di una serie di iniziative per salvare la riserva.
Il presidio della prossima domenica arriva dopo alcune affermazioni dell’assessore regionale Mauro Febbo, che avrebbe ufficializzato l’inizio dei lavori il prossimo 10 febbraio. Secondo gli ambientalisti, infatti, il ripascimento della spiaggia di Casalbordino sarà l’ennesimo tentativo di salvare una zona già soggetta in precedenza ad operazioni simili. Sarebbero cinque, infatti, le operazioni di ripascimento già subite, ma che, comunque, non hanno fatto approdare verso alcun risultato. La cava di Punta Penna, pertanto, sarebbe destinata a danneggiare esclusivamente la riserva di Punta Aderci, senza alcun tipo di vantaggio per le altre zone interessate.
Tania Di Simone