Chieti, frana Santa Maria Calvona: inizio lavori entro 15 giorni

Chieti. Entro 15 giorni potranno partire i lavori sulla strada S. Maria Calvona a Chieti. Da quando l’evento franoso è stato segnalato e sottoposto al primo sopraluogo (settembre 2014), il Genio Civile ha effettuato monitoraggi periodici per verificare la progressione del dissesto, constatandone la irrisoria progressione a tutt’oggi.

Ci risulta – ha commentato l’assessore Mario Mazzocca – che la situazione non si sia particolarmente evoluta. Nel merito, gli uffici hanno riscontrato un cedimento evidente solo in corrispondenza della parte iniziale della strada. Cedimento che, però, da quanto appreso, sarebbe da far risalire, oltre che all’accumulo del notevole strato di materiale di riporto ( circa 9 m), anche al malfunzionamento della rete fognaria. Tuttavia, l’intervento progettato dal Genio Civile non senza difficoltà, dato il verificarsi di altre situazioni emergenziali altrettanto impegnative, prevede una preliminare paratia di pali utile ad eseguire un primo urgente intervento, comunque parziale rispetto all’estensione del fenomeno, per altro localizzata a margine della parte dove si lamenta il cedimento stradale.

“Infatti – ha proseguito Mazzocca – l’intervento sarà effettuato più a valle, dove la situazione è più grave, mentre resta in capo al Comune l’attività di messa in sicurezza del tratto stradale di rispettiva competenza?. Per quanto riguarda invece, la S.P. 8 tra Chieti e Casalincontrada una recente frana avrebbe fatto pensare ad un difetto realizzativo dei lavori, essendo la stessa stata riaperta al transito appena un mese fa.

“Detti lavori – ha concluso l’assessore – sono stati eseguiti dal Genio Civile in tempi record utilizzando gli stanziamenti previsti dal Commissario ex OCDPC 150/2014 (emergenza post alluvione 2013). In realtà il tratto franato è situato ben lontano dal tratto recentemente risistemato (paratia di pali e opere di regimazione acque ), trovandosi dal primo ad una distanza di circa 1,80 Km. improprio, quindi, addebitare al Genio Civile le responsabilità degli effetti dei nuovi eventi franosi”.

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