Chieti, ricordato all’Ateneo D’Annunzio il compianto Giuseppe Martines

Chieti. E’ stato commemorato con un interessante incontro scientifico all’Ateneo “G.d’Annunzio” di Chieti Giuseppe Martinese (Bologna 1933 – Bari 31 luglio 2012), che fu Ordinario di Terapia Medica negli anni 80-90 del secolo scorso, che ha concluso la sua carriera a Lecce, sempre impegnato nel campo scientifico sanitario.
Nell’affollata Aula Anfiteatro della Palazzina SEBI di Via dei Vestini a Colle dell’Ara, si è tenuto giovedì 15 gennaio 2015 un convegno sul tema: Aggiornamenti in tema di Aterosclerosi per ricordare Giuseppe Martines”, presente la vedova prof. Carmen Della Penna, docente di Storia Contemporanea all’Ateneo dannunziano, con la partecipazione di docenti universitari, cardiologi di varia provenienza, professionisti e personale tecnico-amministrativo che hanno conosciuto l’illuminato ricercatore e promotore di attività in vari campi d’interesse. E’ toccato al Magnifuco Rettore prof. Carmine Di Ilio tracciare il profilo del prof. Martines che come esponente del Consiglio Universitario Nazionale (CUN) e come sindacalista CISL ha avuto un ruolo importante per la riforma della Facoltà di Medicina nel suo ordinamento didattico e nel suono sistema di reclutamento. Giunto a Chieti dopo essere stato a Cagliari, Ferrara, Padova, Senigallia, attraverso i suoi rapporti relazionali ha creato il centro studi dello Stellario in Contrada San Salvatore (Villaggio del Fanciullo di don Ugo De Simeonibus), caratterizzando il mondo della ricerca scientifica in campo medico e sanitario di Chieti. Di Ilio ha anche ricordato le sue caratteristiche umane di uomo sempre impeccabile ed elegante con i suoi colorati papillon, il suo operare sempre con discrezione e con un aperto sorriso verso tutti, affrontando dopo l’incontro con la prof. Carmen Della Penna un’altra significativa fase della sua esistenza conclusa a Lecce. Ha sottolineato, infine due, due aspetti della personalità di Giuseppe Martines: persona che voleva costruire e lasciare un segno di sé e lo ha fatto; che aveva un modo di affrontare la vita sempre con impegno e serenità e ha concluso. “lo voglio accomunare ad Andrea Mezzetti, anche lui prematuramente scomparso”.

Si è svolta, poi, la parte scientifica del convegno, con un intervento del prof. Raffaele De Caterina, della Cattedra di Cradiologia dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti sul tema: “Aterosclerosi: il paradigma bioumorale e il paradigma biomeccanico”. Ha affrontato con l’uso di slides gli aspetti patologici e terapeutici della trombosi, l’esito fatale dell’aterosclerosi, che costituiscono il 95 per cent della causa della morte vascolare a livello mondiale.
Subito dopo è intervenuto il prof. Alberico Catapano, della Cattedra di Farmacologia dell’Università di Milano, che ha affrontato con proiezioni il tema: “Nuovi bersagli molecolari nell’aterosclerosi – PCSK9”. Si è soffermato con chiarezza e competenza sulla proteina “Proprotein Convertase Substilism Kesin type 9 story”, analizzandone gli aspetti dalla biologia alla terapia, E’ seguita una approfondita discussione.

Dopo una breve pausa – caffè, il convegno è proseguito con interventi ddel prof. Alberto Zambon, della Clinica Medica I dell’Università di Padova sul tema: “Strategie cliniche nella malattia vascolare aterosclerotica: oltre il concetto di target per la riduzione del colesterolo LDL?” e dal prof. Marco Zimarino, della Cattedra di Cardiologia dell’Ateneo “G. d’Annunzio”, che si è intrattenuto sul tema. “L’imaging dell’aterosclerosi”. (m.d.)

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