Ristoranti, bar, palestre, cinema. Sono i settori che rischiano di non riaprire dopo le restrizioni delle festività natalizie, anche nelle regioni in fascia gialla.
Se già si pensava di poter alzare le saracinesche dal 7 gennaio, i dati della curva epidemiologica continuano a salire, e le riaperture si fanno meno scontate. Il governo è al lavoro e potrebbe decidere di prorogare le restrizioni, almeno fino alla scadenza dell’attuale Dpcm ovvero il 15 gennaio.
L’Istituto superiore di Sanità esaminerà i dati dell’andamento del contagio martedì 5 gennaio, e da giovedì 7 molte regioni potrebbero cambiare fascia: da questa data infatti torna il sistema dei colori ma, per affrontare i mesi più duri prima della primavera, il governo vuole rendere più rigidi i parametri per un tempestivo passaggio delle regioni da una fascia all’altra.
A fare paura è l’impatto che potrà avere sul tasso di positività, ora quasi al 18%, la riapertura delle scuole (al momento fissata al 7 gennaio e in presenza per il 50%) e il ritorno alla mobilità. L’idea che sta prevalendo in queste ore è quella di estendere in tutta Italia, anche nelle regioni in fascia gialla, alcune delle restrizioni delle festività tra cui la chiusura anche a pranzo di bar e ristoranti e il divieto di spostarsi tra regioni. Altra ipotesi è quella, ancora più rigida, di impedire gli spostamenti dal proprio Comune eccetto per le solite casistiche (lavoro, necessità, salute).
Domani l’Italia torna per un giorno arancione, ma poi ancora due giorni in rosso (5 e 6) intanto è in corso un vertice tra Conte e la maggioranza per ragionare su come affrontare la lotta al virus dal 7 gennaio: oltre ai parametri più rigidi per il passaggio di fascia, è trapelata l’ipotesi di una stretta nei weekend che vedrebbero una Italia tutta in zona rossa.