Abruzzo sconvolto dalla morte dei due pescaresi nell’incidente aereo nella zona di Terni. L’ultraleggero era diretto a L’Aquila. Chi sono le vittime
La morte dei due pescaresi nell’incidente aereo è stato un fulmine a ciel sereno per tutto l’Abruzzo. Secondo le prime informazioni, l’ultraleggero era decollato dall’aviosuperficie di Terni in direzione L’Aquila e dopo alcuni minuti è precipitato. Immediata la chiamata ai soccorsi, ma per le persone a bordo non c’era ormai niente da fare. L’impatto con il suolo ha provocato anche un incendio poi spento dai vigili del fuoco.
Sull’incidente è stata aperta una indagine da parte degli inquirenti per cercare di avere un quadro più chiaro. La scatola nera e l’esame dei rottami potrebbero dare delle risposte alle diverse domande che gli investigatori si sono posti subito dopo l’incidente. Al momento non si esclude nessuna ipotesi: si va dall’errore umano a problemi meccanici. Non viene tralasciata neanche la possibilità di condizioni meteo o operative non facili al momento del volo.
La notizia dell’incidente ha sconvolto l’intero Abruzzo, ma soprattutto la provincia di Pescara. Entrambi erano molto conosciute per le loro attività professionali e i messaggi di cordoglio sono stati subito diversi. Una delle vittime è Claudio Di Giacomo, imprenditore di Città di Sant’Angelo e molto attivo nel settore vitivinicolo. Nella sua lunga carriera lavorativa anche il ruolo di vicepresidente del Pescara (stagione 2007-2008). Una esperienza che lo aveva allontanato dal mondo del calcio e avvicinato proprio a questo del volo, una passione nata da qualche anno e che gli è costata la vita.
L’altra vittima è Massimo Sciannimanico. Anche lui un grande appassionato di volo e iscritto, come l’altra persona che si trovava sul velivolo al momento dell’impatto, all’associazione Aeroclub di Pescara, che ha sede presso l’aeroporto d’Abruzzo. Un incidente che ha sconvolto l’intera città e sono molte le persone che hanno espresso vicinanza alla famiglia.
Claudio e Massimo erano accomunati da una cosa: la passione per il volo. Il presidente dell’Aeroclub di Pescara all’Ansa ha confermato come ormai da alcuni anni entrambi frequentavano in modo assiduo l’associazione e avevano anche conseguito il brevetto per guidare un aereo per fini privati.
Non era la prima volta che si salivano su questo tipo di velivolo e nessuno ad oggi riesce a spiegarsi il perché dell’incidente. Toccherà alle indagini capire meglio l’accaduto e dare le risposte alle diverse domande che si stanno ponendo in questi ultimi giorni.