Un ragazzo ha bestemmiato mentre si trovava in gita scolastica, la scuola ha preso dei provvedimenti seri che hanno stupito tutti
Quando i ragazzi vanno in gita scolastica spesso si sentono molto più liberi di quanto sono in classe. Il fatto di non essere chiusi all’interno delle mura scolastico, con i piedi sotto ai banchi, li spinge ad assumere atteggiamenti che sono decisamente non consoni a un appuntamento che è comunque strettamente legato alla scuola e che quindi impone che vengano rispettate come se si fosse in aula.

Sono forse questi i presupposti che qualche giorno fa hanno portato un ragazzo di 16 anni, partito con la scuola per Napoli, a lasciarsi scappare una bestemmia davanti ai professori. Un’ingiuria che non è rimasta impunita e il giovane è stato sospeso da tutte le attività al di fuori dell’orario delle lezioni.
Una decisione che ha scatenato molteplici polemiche, a partire dalla stessa madre del sedicenne che ha deciso di scrivere un esposto al Ministero dell’Istruzione lamentandosi della decisione presa nei confronti del figlio.
Questo inevitabilmente ha acceso dibattiti a livello locale e non solo, in merito alla punizione che è stata presa dall’istituto scolastico. Da una parte c’è chi l’ha giudicata troppo severa, dall’altra c’è chi invece la trova giusta, ritenendo estremamente grave l’ingiuria di cui si è macchinato il ragazzo.
Le parole direttore generale dell’ufficio scolastico
Nei giorni seguenti all’episodio, sull’argomento si è espresso anche Massimiliano Nardocci, quindi il direttore generale dell’ufficio scolastico della regione, che ha rivelato le motivazioni che hanno portato a questa punizione intervenendo ai microfoni dell’Ansa:

“In merito al caso dell’alunno abbiamo acquisito informazioni per le vie brevi dalla scuola, in attesa di accertare i fatti con più accuratezza. Sembrerebbe trattarsi di un caso molto grave di reiterati comportamenti scorretti del ragazzo, con possibili risvolti penali in corso di approfondimento”. Nardocci ha poi continuato aggiungendo: “La scuola sembra aver agito correttamente, cercando di recuperare il ragazzo, ma fino a ora non è riuscita a modificare tali comportamenti”.
Nel frattempo la madre promette di agire per vie legali: “Continuerò a lottare per il bene di mio figlio. I miei avvocati chiederanno tutta la documentazione per capire se le decisioni intraprese dalla scuola sono state corrette. Mio figlio è stato ghettizzato per aver bestemmiato a scuola e lasciato solo in classe”.
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Successivamente è andata a sottolineare anche la mancata collaborazione da parte della scuola e in particolar modo dei docenti: “Invano ho tentato di dialogare con i docenti e il dirigente scolastico in modo che mio figlio tornasse a svolgere anche le attività extrascolastiche, ma inutilmente”.