Attentato a Bruxelles, l’inchiesta si sposta in Abruzzo: ecco il motivo

Esiste uno stretto collegamento tra l’attentato a Bruxelles dello scorso ottobre e l’Abruzzo. Nelle scorse ore diverse perquisizioni nel teramano.

I punti sull’attentato di Bruxelles dello scorso 16 ottobre sono ancora diversi (sono morti due svedesi ndr) e le indagini proseguono senza sosta. Ricordiamo che a compiere l’attacco è stato il tunisino Abdesalem Lassoued, ucciso lo stesso giorno dalla polizia belga al termine di un lungo inseguimento.

Blitz Teramo terrorismo
Blitz contro il terrorismo in Italia: le ultime – abruzzo.cityrumors.it – foto Ansa

La morte dell’attentatore, però, non ha chiuso l’inchiesta. Anzi, le indagini stanno andando avanti per chiarire meglio alcuni punti e individuare altre persone che potrebbero far parte della cerchia di Lassoued. Questo ha portato ad una perquisizione nel teramano nelle prime ore di questo martedì 20 febbraio. Gli inquirenti preferiscono mantenere il massimo riserbo, ma il blitz odierno ha portato ad una svolta importante.

Blitz in Abruzzo: ecco cosa è stato scoperto

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Ecco perché il blitz è stato fatto in Abruzzo – abruzzo.cityrumors.it – foto Ansa

La provincia di Teramo non è stata l’unica che ha dovuto fare i conti con queste perquisizioni. Controlli che hanno permesso agli inquirenti di individuare 18 persone vicine all’attentatore di Bruxelles e, soprattutto, possessori di profili social con contenuti tipici dell’estremismo.

Per alcuni di loro si è deciso per l’espulsione dall’Italia. Per altri sono in corso le valutazioni per capire meglio i reati da contestare. Si tratta di una novità molto importante considerando che l’inchiesta ha permesso di smantellare una possibile cellula terroristica. Vedremo se in futuro saranno effettuati ulteriori fermi oppur l’indagine si fermerà con l’arresto di queste 18 persone.

In Italia continua la lotta al terrorismo

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In Italia prosegue la lotta al terrorismo – abruzzo.cityrumors.it – foto Ansa

Il blitz in Abruzzo conferma la volontà del nostro Paese di anticipare le mosse dei possibili terroristi. Le 18 persone fermate non avevano in mente di colpire immediatamente in Italia, ma i contatti con gli estremisti hanno portato le autorità italiane ad autorizzare l’operazione.

L’attenzione continua a restare molto alta considerando anche quanto sta succedendo in Medio Oriente. Per questo motivo non sono escluse altre operazioni simili in futuro anche se gli inquirenti preferiscono mantenere il massimo riserbo. Non ci resta che attendere le prossime settimane per capire eventualmente le zone interessati e i motivi dei blitz.

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